Sembra non placarsi, anzi al contrario, animarsi sempre di più, la polemica relativa alla questione TUA Spa.
Questa volta al centro della discussione, le immediate dimissioni e scuse che il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo richiede e pretende da parte di Tullio Tonelli, Presidente del Cda di TUA (Società Unica Abruzzese dei Trasporti).
Il forzista Febbo, infatti, asserendo che si è in possesso della certificazione di inconferibilità (riguardante il duplice ruolo ricoperto da Tonelli), a testimonianza dunque dei continui “pasticci” del governo targato D’Alfonso, ha così affermato: “Tullio Tonelli è incompatibile, non può ricoprire la carica di Presidente del Cda di TUA (Società Unica Abruzzese dei Trasporti) in quanto riveste anche il ruolo di Amministratore Unico di Pescara Energia Spa, società in house del Comune di Pescara. Adesso mi aspetto le sue immediate dimissioni e quelle dell'intero Consiglio di Amministrazione, prima di creare ulteriori danni erariali alla società stessa e alla Regione".
Ha poi spiegato Febbo: "L'incompatibilità di Tonelli è stata ravvisata anche dal Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza della Regione, Avv. Stefania Valeri, in risposta alla mia denuncia del 9 agosto, in cui si ravvisa per il Presidente Tonelli 'la sussistenza di una incompatibilità tra l'incarico di Presidente della Società TUA e quello di Amministratore unico di una società controllata dal Comune di Pescara (ente con popolazione superiore a 15.000 abitanti - così come disposto dall'art.13, omma2 lett.c) del D.Lgs. numero 39/2013', circostanza che comporta, in primis, la nullità dell'atto di conferimento dell'incarico, nonché, le conseguenze sanzionatorie”.
Ha quindi continuato il consigliere: “È del tutto evidente che siamo di fronte all'ennesimo pasticcio amministrativo creato esclusivamente dal metodo "padronale" adottato da D'Alfonso in questi anni in Regione Abruzzo. Adesso devono essere bloccati tutti i procedimenti amministrativi assunti, iniziando dalle inutili assunzioni dei tre dirigenti; vanno annullate le recenti nomine fatte al Cda, nonché revocati tutti gli incarichi e le consulenze affidati, in quanto risulterebbero nulli ai sensi dell'art.17 del D.Lgs. numero 39/2013. Inoltre, l'art. 18 del medesimo decreto legislativo stabilisce che "i componenti degli organi (in questo caso tutto il Cda) che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per le conseguenze economiche degli atti adottati", e quindi sono tenuti al rimborso delle indennità pagate”.
Ha poi proseguito: “Ricordo come solo qualche settimana fa avevo denunciato, attraverso un circostanziato esposto, il 'familismo' esistente all'interno della società e le presunte violazioni della legge compiuti da parte del Socio - Regione, cioè dal suo ex Presidente, e da parte degli amministratori della Tua, al fine di fare chiarezza sulla gestione dei numerosi incarichi affidati e se erano stati osservati i principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, come prescritti dall'art. 4 d.lgs. n. 50/2016, ricevendo risposte arroganti ed invettive inqualificabili”.
Infine Febbo, auspicando che tale evidente ed indubbia incompatibilità del Presidente Tonelli, confermata dalla preposta Struttura regionale e dall'Anac, porti ad un azzeramento dell'intero Cda e contestualmente, ad una nuova fase nella gestione della Società Unica del Tpl, ha concluso: “Le sfide che si dovranno affrontare nel prossimo futuro impongono alla guida della Società in house scelte di professionalità nuove, capaci e aperte al mercato libero e ai nuovi servizi, al fine di interpretare la fase di modernizzazione del sistema Trasporto pubblico locale".
Non si è fatta attendere la replica del Presidente Tonelli: “Nessuna incompatibilità. Da parte mia obiettivi ampiamente raggiunti con indici eloquenti. Febbo sta facendo la campagna elettorale su di me”.
Dunque, in risposta alle dichiarazioni del consigliere Mauro Febbo, Tonelli ha quindi spiegato: “Il rag. Mauro Febbo ha probabilmente fondato la sua campagna elettorale sulla mia persona. Ciò lo giudico positivamente, perché, contrariamente al mio comportamento abituale, mi stimola a rispondere per chiarire sia la mia posizione, ma anche le strumentalizzazioni che in questo periodo mi vedono oggetto di attenzione”.
Ha così continuato: “Ho accettato l'incarico di Presidente del Cda di TUA dal 20 febbraio 2017 dall'ex Presidente della Giunta Regionale Luciano D'Alfonso, con l'obiettivo di realizzare la costituzione in house providing della Società, garantendo l'equilibrio del bilancio aziendale, indispensabile per il mantenimento in questa condizione della Società”.
Ed ancora: “L'incarico prevede la gratuità della prestazione, come, peraltro, avviene per Pescara Energia S.p.A, Società in house provinding del Comune di Pescara. Prendendo atto delle valutazioni fatte dall'Avvocatura Regionale circa la mia presunta incompatibilità a rivestire le due cariche, ho inviato, in data odierna, una comunicazione a tutte le autorità interessate sulla vicenda che mi riguarda, sostenendo, ovviamente in forma succinta, che la incompatibilità non sussiste per l'ampia documentazione rilevabile dall'Anac, che distingue la funzione di Presidente da quella di Presidente con deleghe gestionali dirette, in questo caso assimilabile all'Amministratore delegato o unico”.
Sottolineando come abbia fornito ampia documentazione, disponibile a qualunque verifica, ha evidenziato come da questa emerga chiaramente che la funzione da lui svolta riguardi la firma di tutti gli atti deliberati dal Cda. Ha poi proseguito: “Ripeto che ciò è rilevabile dai verbali del Cda di cui copia ho già provveduto ad inoltrare al rag. Mauro Febbo, al quale rispondo che non credo di dovermi scusare per aver svolto nell'interesse dell'azienda pubblica, che riveste un rilevante ruolo nella vita degli abruzzesi, un impegnativo incarico, portandola alla condizione di house providing, salvaguardando di conseguenza i posti di lavoro, come mi è stato riconosciuto anche a livello sindacale”.
E, rivolgendosi a Mauro Febbo: “Ricordo al rag. Febbo, che in qualità di Presidente della Commissione di Vigilanza regionale, aveva previsto per il 2017 un bilancio di TUA con gravi perdite, che di fatto non si sono realizzate, poiché la chiusura è stata in utile per 200.000 euro ed alcune sue gravi affermazioni attestanti che avrei forzato il bilancio, non solo suona ad offesa nei miei confronti ma anche della Società di revisione e del Collegio sindacale! (di bilanci di aziende pubbliche ne ho gestite ben oltre 40 e non ho mai chiuso bilanci in perdita)”, specificando come, analizzando il bilancio di TUA del 2017, risulti chiaro ed evidente che l'indice ricavi/costi, universalmente riconosciuto per valutare l'andamento aziendale, sia salito dal 24,7% del 2015 al 27,2% del 2017.
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