Caso Sulmona, "una delle più grandi stragi della politica abruzzese"


Interviene il portavoce del Movimento d'Identità e Territorio Alberto di Giandomenico


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
03/09/2018 alle ore 10:09

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Riceviamo da Alberto di Giandomenico: 

 

"Siamo difronte ad una delle più grandi stragi della politica abruzzese. Credevo si fosse toccato il fondo alla minaccia di riconsegna della fascia, quando Casini lasciava intendere di voler abbandonare mentre il monte Morrone bruciava.

Al tira e molla sfiancante, con fughe in avanti e retromarce, scatti d'ira e nevrosi, si aggiungono poi le frenesie da social di chi vuole mettere il bavaglio perché il suo fallimento non sia palese allestendo un pulpito da cui predicare e giudicando in funzione dei propri difetti. Forse, anche per piatire ancora provvidenze e consensi dalle file degli elettori che, se ci sono ancora, sono di certo molto assottigliate.

Ho compassione come tutti d'altronde, ma si è superato il limite della decenza da tempo. Se non mi hanno mai convinto le eroiche dimissioni per le autorizzazioni al progetto Snam, dalle quali il sindaco ottenne nulla, ancor meno mi hanno convinto le ultime sceneggiate.

Crisi di giunta e super assessori, defenestrazioni improvvise e nel giro di pochi mesi, altre dimissioni e ancora una marcia indietro. Un balletto assurdo che è un insulto non solo alla città, ma alla popolazione e a chi cerca di vivere, con la propria famiglia, in questa terra ormai desolata, merito soprattutto delle scelte fatte in Regione. Un consiglio comunale firmato Andrea Gerosolimo che di amministrazione però ne capisce ben poco.

Un disastro come assessore, Sulmona, con lui al vertice, è riuscita meno di quando la valle Peligna otteneva prima, mancando di eleggere i suoi rappresentanti regionali. Ad amministratori incompetenti si aggiunge un sindaco che va a ruota libera e dei consiglieri che non hanno la capacità politica e umana di affrontare i problemi. Vogliono sedere sullo scranno a condizione di non assumersi responsabilità.

Pochi di loro hanno lavorato e pochissimi conoscono il sacrificio di chi deve amministrare, una famiglia e un'azienda, con quel poco che ha e quel tanto che tolgono. L'obiettivo di queste creaturine non risponde mica alle necessità della comunità che rappresentano, ma ai capricci e ai, sempre in voga, interessi di bottega. C'è chi si fa votare per rimanere a Sulmona altrimentilo trasferiscono a lavorare fuori città.

C'è chi vuole intraprendere la carriera politica ma si ferma dopo 2 anni e c'è chi ha velleità. Se ai consiglieri non sta bene questo stato di cose staccassero la spina a questa amministrazione magari spiegandone le ragioni. Dopo aver dato atto del disastro, i codardi invece continuano ad appoggiare un calcolatore scientifico che ha promesso di costruire piramidi e non è riuscito nemmeno nella posa della prima pietra, mancando di visione politica nonostante abbia maturato oltre un ventennio di esperienza. Gerosolimo?

É difficile ricordare cosa ha fatto, di certo, non per eventuali vuoti di memoria della comunità. Continuasse solo a fare i numeri questa volta. Statisticamente è difficile votarlo ancora".

 

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