Regno Unito, Hammond incalzato ad abbandonare gli sgravi fiscali alle imprese




Categoria: ESTERI
04/07/2017 alle ore 11:21



Il cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito, Philip Hammond, riferisce il quotidiano britannico "The Times", è incalzato da colleghi di governo a rinunciare agli impegni a ridurre le imposte societarie e alzare la soglia di esenzione contributiva e l'aliquota più alta per finanziare l'aumento degli stipendi statali. L'adeguamento salariale è congelato all'uno per cento dal 2012, al di sotto del livello dell'inflazione, e l'esecutivo è diviso su come intervenire. Il responsabile delle finanze ha escluso un ulteriore ricorso al debito e la deroga agli obiettivi di bilancio. L'ipotesi di aumentare le tasse, però, provoca nervosismo tra i conservatori. La premier, Theresa May, ha già escluso alcuni interventi fiscali, ad esempio quello sull'Iva. Il segretario agli Esteri, Boris Johnson, invece, si è espresso a favore dell'aumento delle tasse e dell'indebitamento per pagare di più i lavoratori pubblici. Nell'ultimo consiglio dei ministri, inoltre, i responsabili della Sanità, Jeremy Hunt, e dell'Istruzione, Justine Greening, hanno chiesto più risorse, sostenuti dal presidente del Partito conservatore, Patrick McLoughlin, mentre Priti Patel, segretaria allo Sviluppo internazionale, e la capogruppo parlamentare, Andrea Leadsom, hanno appoggiato gli argomenti di Hammond sulla disciplina fiscale. Alcuni settori sono particolarmente colpiti: per la prima volta in dieci anni, il numero degli infermieri è diminuito. Per questa categoria, come per quelle dei medici e dei militari, è già stato raccomandato un aumento di retribuzione dell'uno per cento per il 2017-18. Sono attese a breve le raccomandazioni per gli insegnanti, la polizia, gli impiegati e gli agenti di custodia, che sperano in una maggiore generosità. Hammond, parlando a un evento della Cbi, la confederazione degli industriali, ha ammesso che l'opinione pubblica è stanca dell'austerità, ma ha ribadito la sua posizione.

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