Ecomafie 2017, Legambiente: ecoreati in diminuzione in Abruzzo


Le 667 infrazioni registrate lo scorso anno corrispondo al 2,6 per cento dei reati totali commessi in Italia.


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
03/07/2017 alle ore 16:05



Nello scorso anno sono stati 25.889 i reati ambientali accertati in tutta l’Italia. 71 al giorno, 3 ogni ora.

Si evidenziano così i primi effetti prodotti dalla legge sugli ecoreati: una crescita del 30 per cento degli arresti e una diminuzione del 7 per cento degli illeciti.

Si registra, dunque, un trend positivo su scala nazionale. Aumentano solo i reati relativi al ciclo illegale dei rifiuti.

Il Lazio è sempre la prima regione del centro Italia, mentre la Liguria è la prima del Nord.

L’Abruzzo evidenzia, dal canto suo, una diminuzione dei reati commessi. 667 le infrazioni nel 2016, che corrispondono al 2,6 per cento del totale. 631 sono state le denunce, tre gli arresti e 134 i sequestri.

A soli due anni dall’entrata in vigore della legge sugli ecoreati, nel complesso diminuiscono gli illeciti ambientali e il fatturato delle attività criminali contro l’ambiente. 

Nello scorso anno i reati accertati dalle forze dell’ordine e dalla Capitaneria di porto sono passati da 27.745 del 2015 a 25.889 nel 2016, con una flessione del 7 per cento. Ovvero 71 al giorno, circa 3 ogni ora. 

Cresce, invece, il numero degli arresti 225 (contro i 188 del 2015), di denunce 28.818 (a fronte delle 24.623 della precedente edizione di Ecomafia) e di sequestri 7.277 (nel 2015 erano stati 7.055), a testimoniare una sempre maggiore efficacia dell’azione investigativa e repressiva. 

Inoltre nel 2016 il fatturato delle ecomafie è sceso a 13 miliardi registrando un -32 per cento rispetto allo scorso anno, dovuto soprattutto alla riduzione della spesa pubblica per opere infrastrutturali nelle quattro regioni a tradizionale insediamento mafioso e al lento ridimensionamento del mercato illegale. 

Nonostante il trend positivo che indica un’inversione di tendenza rispetto agli anni passati, sono ancora tanti i problemi da affrontare. A partire dal fenomeno della corruzione, che continua a dilagare in tutta la Penisola, la questione dell’abusivismo edilizio con 17mila nuovi immobili abusivi nel 2016, il ciclo illegale dei rifiuti in crescita.

“Quest’anno il Rapporto Ecomafia - dichiara Rossella Muroni, Presidente nazionale di Legambiente – ci restituisce una fotografia che non ha solo tinte fosche, come nelle scorse edizioni, ma anche colori di speranza grazie anche alla legge che ha introdotto nel codice penale i delitti ambientali e che ha contributo a renderci un paese normale, dove chi inquina finalmente paga per quello che ha fatto. Ora è importante proseguire su questa strada non fermandosi ai primi risultati ottenuti, ma andando avanti investendo maggiori risorse soprattutto sulla formazione degli operatori proposti ai controlli”. 

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