Usa, sempre più incandescente la rissa tra il presidente Trump e i media




Categoria: ESTERI
03/07/2017 alle ore 12:13



Il rapporto già burrascoso tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e la maggior parte dei principali media commerciali del paese, è divenuto se possibile ancor più incandescente nell'arco dell'ultima settimana. La Cnn, che dallo scorso anno si è distinta per una posizione particolarmente dura nei confronti di Trump, e si è affermata come uno dei principali megafoni delle accuse sull'ipotetica "collusione" tra il presidente e il governo russo, negli ultimi giorni ha dovuto ritrattare alcune indiscrezioni sui presunti affari opachi con la Russia di un amico di Trump, Anthony Scaramucci. La Cnn è stata anche bersaglio di una serie di conversazioni carpite da un sito di area conservatrice, in cui due volti di primo piano dell'emittente ammettono che la storia della presunta collusione tra la Casa Bianca e la Russia è sostanzialmente infondata, ma continua a dominare i palinsesti della rete perché giova in termini di ascolti. Trump ha replicato a questi sviluppi rilanciando le sue grossolane provocazioni ai media della "falsa informazione" su Twitter. Dopo aver replicato agli insulti di due giornalisti della rete con toni altrettanto sguaiati - "sessisti", secondo i media - ieri il presidente ha rilanciato su Twitter il filmato di una sua comparsata ad un incontro di wrestling nel 2011; il video, in cui Trump finge di malmenare Vince McMahon, magnate del wrestling e suo amico personale, è stato modificato sovrapponendo al volto di quest'ultimo il logo della Cnn. Ne risulta uno spezzone di 28 secondi in cui l'attuale inquilino della Casa Bianca sembra "prendere a pugni" la rete televisiva; il rilancio della clip da parte del presidente, che evidentemente deve averla trovata esilarante, ha scatenato un coro sdegnato da parte dei media e della politica Usa, che da ieri lo accusano di istigare alla violenza contro i giornalisti e di sopprimere la libertà di informazione. I sostenitori del presidente replicano accusando i media di ipocrisia, affermando che il video è un innocuo "meme" che circola da alcuni giorni in rete, e ricordando l'entusiastico sostegno di quotidiani come il "New York Times" a eventi come un'opera teatrale a Manhattan in cui un sosia del presidente viene accoltellato a morte. Resta comunque il dubbio, anche da parte di molti Repubblicani, riguardo l'opportunità per la massima carica istituzionale Usa di intraprendere vere e proprie risse mediatiche con quotidiani e reti televisive, che il presidente sostiene siano la "vera opposizione" al suo governo.

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