Regionarie 5 stelle, tutto da rifare


L'ipotesi numero uno è l'esclusione dalla competizione del consigliere regionale Pietro Smargiassi, che a sorpresa non viene inserito


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
02/08/2018 alle ore 10:00

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Un ps, in fondo all’elenco delle regioni: “La votazione per le Regionarie per la lista del Movimento 5 stelle in Abruzzo è stata rinviata”. Una riga e mezza secca, che racchiude la mattinata dai lunghi coltelli che si è consumata ieri in Abruzzo, dove le votazioni sono iniziate e andate avanti per quasi mezza giornata finché, all’improvviso, comincia a circolare la voce che tutto sarebbe saltato per aria. 

Cosa è successo? Solo ipotesi, e l’ipotesi numero uno è l’esclusione dalla competizione del consigliere regionale Pietro Smargiassi, che a sorpresa non viene inserito nella lista dei candidati. Lui apprende la notizia all’ultimo istante, la rilancia nella chat che condivide con i suoi follower, annuncia addii e ricorsi. E forse proprio il suo ricorso ha fatto innestare la retromarcia dello Staff, che ha deciso di bloccare le votazioni in Abruzzo e di rinviare tutto a data da destinarsi. Ma è solo un’ipotesi, perché di ufficiale non c’è nulla, nessuna spiegazione.

Le Regionarie saltano solo in Abruzzo, unica regione in Italia, e il rinvio è l’esito di un clima avvelenato che si era diffuso nel movimento già dopo le Parlamentarie per il voto del 4 marzo scorso, quando si verificarono esclusioni illustri e immotivate e ci furono malcontenti e abbandoni.

Tutto comincia ieri mattina: il clima non è per niente sereno: Smargiassi è fuori dalla competizione, lui è l’unico in grado di scalzare Sara Marcozzi, la consigliera data per favorita alle Regionarie pentastellate per la carica di presidente della Regione Abruzzo. L’unico in grado di fare l’en plein di consensi, catalizzando poi tutti i voti contrari dei delusi della bella consigliera regionale che il 4 marzo scorso, in occasione delle Parlamentarie, aveva depennato una serie di candidati scomodi.

E niente, Smargiassi però viene sospeso. La notizia la fornisce lui stesso ai suoi sostenitori. Sono passate da poco le dieci: a quanto pare la PdL Osservatorio della legalità era stata caricata sulla piattaforma Rousseau dopo la sua approvazione.

Questa, ufficialmente, la ragione addotta dallo staff 5 stelle per sbarrargli la strada: una grave inadempienza agli obblighi degli eletti. Peccato però che nessuno dei 5 consiglieri abruzzesi abbia mai caricato le leggi sulla piattaforma, quindi perché mai Smargiassi paga e gli altri no?

“La mia unica e grave colpa – avrebbe detto il consigliere regionale ai suoi sostenitori – è aver approvato la legge”.

Tra l’altro la stessa legge era stata pubblicata sul sito nazionale del Movimento 5 stelle e quindi chi voleva, avrebbe potuto leggersela li’. Insomma, una forzatura: in pratica viene escluso perché non ha caricato una legge sulla piattaforma Rousseau: la strada per Sara Marcozzi è spianata. Lui, Smargiassi, sbotta: se ne va, abbandonerà il movimento, “riparto per il mare”, dice agli amici. Ma dopo la rabbia, decide evidentemente di non farla passare liscia ai suoi oppositori, a chi gli vuole tagliare la strada. E annuncia il ricorso.

La tanto sbandierata democrazia & trasparenza subisce ieri un altro durissimo colpo. La base si interroga: nessuno sa cosa accadrà, se i voti lasciati sulla piattaforma ieri mattina saranno salvati, se si rivoterà dappertutto o solo in una provincia, se sarà riammesso Smargiassi, nessuno sa nulla. Solo quel laconico ps che appare sul blog dei 5 stelle.

 

Ps: altro che coltello tra i denti, alle Regionarie sono andati di penna. Di depennanti, e di coltellate alla schiena.

 

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