L'Aquila,Pezzopane: paghiamo politica fatta al chiuso dei comitati elettorali e non più tra la gente


La lunga resa dei conti in casa Dem da parte della Senatrice che fa parte del direttivo nazionale e locale.


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
30/06/2017 alle ore 14:03



La resa dei conti all’interno del Pd dopo la clamorosa sconfitta all’Aquila si annuncia ancora lunga, con scambi di accuse incrociate, che rischiano di terremotare, più di quanto non sia già avvenuto, la classe politica locale Dem. 

Ma la questione, già dalle prime ore dopo l’esito delle urne, ha assunto una valenza nazionale su cui torna anche la senatrice Stefania Pezzopane, che senza giri di parole spiega in questa intervista a impaginato.it quale sia stato il peso della discesa in campo, al fianco del candidato del centrodestra Pierluigi Biondi, di Silvio Berlusconi a fronte di un Pd che sembra capace di non stare più tra la gente e di parlare di politica solo tra le mura dei comitati elettorali.

La prima analisi del voto del 25 giugno, da parte del direttivo Pd, è spietata. Sembra che il Pd abbia paura di fare politica tra la gente “La sconfitta è stata gravissima - dice senza mezze parole la senatrice Stefania Pezzopane - ancor di più dopo aver sfiorato la vittoria al primo turno per 500 voti”

“Bisogna fare un’analisi profonda - afferma - che non si fermi alle banalità o a ragionamenti semplificati.

Avevamo la vittoria in mano con un candidato forte altrimenti non sarebbe arrivato al 47 per cento al primo turno. Se fosse stato debole non avrebbe riportato un simile risultato. Inoltre aveva liste molto importanti e potenti che lo sostenevano”. 

Ma allora di chi è la colpa di questa sconfitta, come è possibile leggere un tale risultato?

Facendo un’analisi puntuale dei voti e delle percentuali la Senatrice Pd afferma: “l’istituto Cattaneo ha fatto un’indagine dei comuni al voto: c’è stato un’astensionismo tale che per l’8,1 per cento ha penalizzato il candidato del centro sinistra, mentre ha molto poco penalizzato il candidato dei centrodestra.

Si è poi aggiunto a questo dato - prosegue la Pezzopane - tutto il bacino dei voti andati al primo turno agli altri candidati sindaci che, eccezion fatta per quelli della Cimoroni, è convogliato su Biondi.

E in ultimo, ma da non sottovalutare un 1,5 per cento di persone che avevano votato al primo turno per Di Benedetto e al secondo turno hanno votato per Biondi”.

Queste sono le tre componenti da evidenziare come causa della sconfitta, secondo la Senatrice Pd.

Che prosegue: “ci dobbiamo interrogare sul perché Biondi ha polemizzato al secondo turno contro tutti noi, facendo scendere in campo anche Silvio Berlusconi in persona. Mentre il centrosinistra, sicuro della vittoria, si è rilassato, non rispondendo in maniera fon tale e ferma agli attacchi e non avendo più la stessa verve nella campagna elettorale”

“Il centrodestra - analizza ancora la Senatrice - ha caricato il secondo turno di significati politici anche nazionali. Penso a Biondi quando ga detto : ‘L’Aquila agli aquilani’ oppure ‘prima gli aquilani’. Come gli slogan di Salvini ‘l’Italia agli italiani’, ‘prima gli italiani’.

Biondi ha politicizzato e nelle nostre fila si riteneva di non doverlo fare perché si è ritenuto che  avessimo già vinto.

Quando Pietrucci parla di eccessiva presenza mia e di Massimo Cialente - dice riferendosi al consigliere regionale uscito perdente alla corsa delle primarie Pd - credo che non abbia contezza di quanto sia accaduto. Se, invece, avesse voluto dare una mano ad Americo avrebbe potuto farlo come ha fatto in apertura di campagna elettorale. Io e Massimo eravamo presenti agli incontri, ma come pubblico, una volta sola siamo saliti sul palco. Non di più”.

“Il problema reale - afferma la Pezzopane - è che Americo sarebbe dovuto andare tra la gente, perché è li che si fa la politica, non all’interno del comitato elettoale”.

“Pietrucci ha realizzato un’iniziativa sulla sanità con Silvio Paolucci, assessore regionale e il manager della Asl Rinaldo Tordera, all’interno del comitato di Americo. In altri tempi saremmo andati tutti davanti l’ospedale a parlare con la gente. 

Invece questa volta - conclude Stefania Pezzopane - non si è voluto fare, timorosi delle critiche da parte degli operatori sanitari per tutte le questioni che attualmente risultano ancora irrisolte a livello regionale”.