Attivissimi sui social ma bocche cucitissime sulla cena di ieri sera. I tre parlamentari abruzzesi farebbero i fuochi d’artificio per sbandierare l’invito di Matteo Renzi ma sono stati obbligati alla riservatezza. Non tutti invitati per la verità, dato che Stefania Pezzopane ha già manifestato il suo allontanamento dall’ex premier nella famosa intervista su Io donna a Fabrizio Roncone, un verbo e una frase che tradiscono il distacco:
“Sono stata renziana, ma poi troppi errori. Matteo si dimesso da tutto, il partito va verso una fase nuova”. Amen, insomma.
E così, la frenetica attività social di Camillo, che ormai posta di tutto tanto è il tempo libero, e quella dello stesso Luciano D’Alfonso che tra santi del giorno, conferenze stampa sul masterplan e preghiere varie va a botte di dieci post al giorno, ieri ha marcato visita. Nessun cenno da parte di Camillo, addirittura introvabile la quotidiana agenda del presidente-senatore che dà conto ai suoi follower di tutto quello che fa nella sua duplice veste, e persino del santo a cui votarsi ma ieri niente. Insomma, per non mentire, il cattolico Dalfy ha preferito astenersi. Ma tanta sarà stata la felicità per l’invito, trasmessa evidentemente ai suoi comunicatori, che in una nota stampa che dava conto delle leggi promulgate, ieri mattina ha sostituito la “D” di D’Alfonso con un’emoticon di quelle a trentadue denti. Evviva quindi.
Con la cena di ieri sera Renzi intende rimettere in moto la sua area politica, troppo divisa negli ultimi tempi. Divisioni esplose in occasione della nomina della segreteria da parte di Martina. Insomma l’ex premier ha tentato di ricompattare la squadra. Invitate 120 persone, 80 deputati e 40 senatori, chiamati a raccolta ufficialmente per un saluto prima della pausa estiva. Invitati tutti i firmatari del famoso documento di Lorenzo Guerini dei “renziani moderati”, quello con cui sostanzialmente si impegnava la direzione nazionale a non contarsi.
Un atto di indirizzo per la direzione nazionale di maggio scorso, in cui i firmatari si dicevano contrari alle conte interne, invocavano il rispetto dell’esito del voto, attribuivano la responsabilità dello stallo di quei mesi all’irresponsabilità del centrodestra e del movimento 5 stelle. Quindi un appello all’unità.
ps1: E in ogni caso, a parte la riservatezza imposta da Renzi, mica è opportuno di questi tempi pubblicizzare una cosa così. Non si sa mai come butta.
ps2: che tipo di cena è stata? “Una cena tipo eyes wide shut” (commento di un partecipante).
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