Non convince nessuno la sentenza del tribunale dell’Aquila sull’incompatibilità di Luciano D’Alfonso.
Non convince costituzionalisti e avvocati e soprattutto i Cinquestelle che avevano presentato il ricorso e se lo sono visti bocciare. E così finisce in rissa tra l’avvocato Isidoro Malandra e Silvio Paolucci, assessore regionale alla sanità che in questi giorni va in giro per l’Abruzzo insieme a Massimo Cialente a raccontare ciò che di buono è stato fatto per la sanità (rischiando davvero di brutto) e che martedì ha firmato un comunicato carico di irrisioni ai danni dei pentastellati.
Ma purtroppo per lui quel ricorso non l’avevano scritto di proprio pugno i consiglieri regionali, ma un avvocato, com’è naturale. L’avvocato Malandra, per la precisione, che ieri gli ha risposto per le rime. Paolucci aveva detto che la sentenza del tribunale faceva emergere “l’inconsistenza nell’approfondire il merito delle questioni amministrative”? Ed ecco pronta la risposta:
“Quindi sarei io, secondo Paolucci – scrive Malandra – l’inconsistente nell’approfondire il merito delle questioni amministrative. Quanto ci sia di diffamatorio in tali affermazioni sarà oggetto di esame da parte mia. Per il momento mi limito a dire al bocconiano locale che le questioni che abbiamo affrontato con il ricorso per la decadenza di D’Alfonso attengono alla materia elettorale e non alla materia amministrativa (altrimenti si sarebbe pronunciato il Tar e non il Tribunale ordinario)”.
Una differenza che evidentemente Paolucci, o chi gli ha scritto il comunicato, non è stato in grado di cogliere. Poi, aggiunge Malandra:
“Nello stesso tempo, mi viene da pensare che potrei sottopormi al giudizio del bocconiano locale ma a condizione di reciprocità: il Dott. Paolucci dovrebbe consentirmi di giudicare le sue capacità professionali. Purtroppo leggo che fa il “politico” fin dalla più tenera età e l’unico lavoro svolto è quello di consulente per la Provincia di Pescara, amministrata dai Ds quando lui rivestiva cariche politiche proprio nei Ds. Il curriculum pubblicato sul sito di Regione Abruzzo potrebbe però essere incompleto e allora è giusto attendere di sapere dal Dott. Paolucci se per caso ha mai speso le sue capacità professionali giocando senza rete, se è mai stato nel mercato delle professioni, dove gli inconsistenti soccombono.
Nell’attesa mi applicherò per studiare i mirabolanti risultati raggiunti dall’ex bambino prodigio nella gestione della sanità abruzzese”.
ps: Insomma, Paolucci per ora ci ha rimesso le penne. E fino a tarda sera si è ben guardato dal replicare: sull’argomento, nomine e carriere politiche, in questo periodo il Pd ha un po’ di imbarazzo.
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