Vasto, sede del Cotir in totale abbandono. Febbo protesta con la Regione


"Non è stata garantita neppure la minima sorveglianza di un patrimonio pubblico d'eccellenza, a dimostrazione della incapacità politica ed amministrativa della Regione".


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
26/07/2018 alle ore 15:33



La sede del Cotir di Vasto, ormai da tempo in condizione di totale abbandono, è stata letteralmente distrutta da vandali e ladri.

Del Centro di ricerca vastese vi è dunque rimasto ben poco: mezzi agricoli, attrezzature e computer rubati, porte sradicate, grondaie e canali di rame scomparsi, forestiere svuotate, sanitari divelti e furti di ogni genere.

Il Consigliere regionale Mauro Febbo, in merito alle precarie condizioni in cui versa il Cotir, si è così espresso: “Ecco la triste realtà del Cotir, a causa  di una Regione incapace, sorda e inadempiente davanti alle mie denunce, lasciando in totale abbandono un immobile pubblico".

Ed ancora, ha aggiunto: "Non è stata garantita neppure la minima sorveglianza di un patrimonio pubblico, a dimostrazione della incapacità politica ed amministrativa della Regione”, sottolineando il triste epilogo del Cotir, causato dalla gestione fallimentare di D'Alfonso e dell'assessore Pepe.

Ha poi continuato Febbo: “In più di quattro anni, questo Governo regionale di centrosinistra, dopo aver illuso i ricercatori e fatto promesse, non ha realizzato nessun atto concreto per salvare il Cotir ed i suoi lavoratori, che sono dovuti ricorrere a vie giudiziarie al fine di salvare la propria occupazione”.

Ha quindi spiegato: “A gennaio scorso la Corte dei Conti, dopo il mio esposto circa la grave situazione economica finanziaria debitoria del Cotir e lo stato di totale inerzia da parte dei commissari liquidatori, aveva fatto formale richiesta alla Regione Abruzzo, affinché venissero forniti alla Procura documenti e informazioni. Ma, dopo la decisione di sospendere ogni tipo di attività al Cotir, assunta e decisa proprio dai liquidatori e ratificata dall'Assessorato alle Politiche agricole della Regione Abruzzo, le cose sono peggiorate”, aggiungendo come la scelta di mettere in liquidazione il Centro di ricerca vastese, abbia praticamente compromesso il futuro dei lavoratori e della stessa struttura che negli passati è stata luogo di eccellenza.

Ha dunque proseguito: “In più occasioni ho denunciato la superficialità della Regione Abruzzo nell'affrontare la crisi dei Centri di Ricerca e oggi abbiamo un patrimonio immobiliare di rilievo con attrezzature scientifiche, impianti irrigui e laboratori chimici che sono stati addirittura distrutti, rubati e lasciati a marcire nell'indifferenza più totale. Sono mesi che le strutture sono senza corrente, telefoni, riscaldamento, non si eseguono le minime manutenzioni, non si è voluto mai prendere decisioni per salvaguardare almeno le costruzioni di proprietà regionale, costati miliardi di vecchie lire”.

Ha infine concluso Febbo: “La Regione di D'alfonso, Pepe e Paolucci ha deciso di salvare e riconvertire solo il Crab di Avezzano trasformandolo in Crua. Tra l'altro, ad oggi, è un salvataggio solo di facciata e a spese degli abruzzesi, perché le centinaia di migliaia di euro erogati non sono bastati per far ripartire l'attività di ricerca agricola ma solo a "salvaguardare" la posizione politica del Presidente Di Pagrazio”, evidenziando il vergognoso risultato dell'operato del governo regionale che in questi anni ha sottovalutato la gravità della situazione economica e patrimoniale in cui versava la struttura del Cotir.

Il Consigliere regionale Febbo ha dichiarato che provvederà ad integrare il suo esposto alla Procura della Corte dei Conti, per l'addebito dei danni patrimoniali causati dalla inettitudine di “qualcuno”.

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