Rocca Di Mezzo, ecco perché si torna a votare


A seguito della conferma del Consiglio di Stato dell'annullamento delle elezioni


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
17/07/2018 alle ore 22:15



A seguito della conferma del Consiglio di Stato dell’annullamento delle elezioni, a Rocca Di Mezzo si torna al voto.

Dopo, infatti, aver respinto il ricorso, presentato dal sindaco Mauro Di Ciccio contro la decisione del Tar che, nel dicembre scorso, aveva annullato le elezioni, commissariando il Comune di Rocca di Mezzo (L'Aquila), il paese montano tornerà dunque a votare nella primavera del prossimo anno: così è stato stabilito dal Consiglio di Stato.

Di Ciccio, in merito alla vicenda, ha espresso molte perplessità, commentando: “Sembra che nessuno abbia mai messo in discussione il voto nel suo complesso, la Prefettura ha verificato la veridicità dei dati e tutto il ricorso si incentra sull'opacità dell'atto elettorale, riferita solo alla pasticciata, incompleta ed errata compilazione dei verbali della sola sezione numero 1, ad opera del presidente del seggio. In entrambe le sentenze, sia quella del Tar sia quella del Consiglio di Stato, si afferma che la questione avrà sviluppi davanti la giustizia ordinaria e contabile".

Il primo cittadino, dichiarandosi tuttavia "sereno", ha quindi annunciato la sua ricandidatura a sindaco: "Mi accingo ad affrontare le elezioni con lo spirito di sempre".

Emilio Nusca, che alle amministrative del giugno 2017 era stato sconfitto per appena dieci voti dal sindaco uscente Di Ciccio, si era rivolto alla giustizia amministrativa. Nusca, che ha già guidato il Comune in passato ed è stato coordinatore dei sindaci del cratere del terremoto 2009, è stato difeso dagli avvocati Roberto Colagrande e Gianluigi Pellegrino.

Il ricorso al Consiglio di Stato, come ha spiegato Di Ciccio, che si è affidato agli avvocati Carlo Benedetti e Vincenzo Cerulli Irelli, si fonda sul fatto che gli errori e le incongruenze relative alla compilazione del verbale riassuntivo delle operazioni elettorali del seggio numero 1, non inficiano tuttavia sulla legittimità delle operazioni di voto e che non risulta contestata, nel merito, alcuna scheda elettorale.

Bisogna vedere cosa accadrà visto che gli stessi giudici amministrativi hanno disposto l'invio della sentenza alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

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