Sono stati una serie di esposti a portare la procura di Pescara ad aprire un'inchiesta sull’inquinamento di Fosso Vallelunga, con tra gli indagati il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini.
Oggi, per mancati controlli sugli scarichi, è stato interrogato dai pm che indagano sui fatti e si è difeso così: «Si fa riferimento ad una serie di episodi in cui documentalmente mostriamo che siamo intervenuti, tanto che Fosso Vallelunga, su cui si annidano le osservazioni, è uno dei punti meno critici, visto che lo scorso anno si è partiti con il divieto di balneazione e quest'anno no».
E ancora: «La situazione di Fosso Vallelunga è legata al fatto che nel 2016 ci sono stati episodi critici, frutto di singole cause di inquinamento - ha proseguito Alessandrini - che noi abbiamo immediatamente rilevato».
Secondo la procura un canale inquinante che sfocia nel Fosso Vallelunga, si immette in mare, in un pezzetto di riviera pescarese meridionale. Gli scarichi abusivi, che avrebbero determinato i valori non conformi ai limiti di legge, sarebbero avvenuto proprio in quel canale. Il primo cittadino di Pescara è indagato perché non avrebbe garantito i necessari controlli sul canale.
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