E’ slittato al 18 luglio l’insediamento della giunta per le incompatibilità del Senato che dovrà decidere su Luciano D’Alfonso che a quattro mesi dalla sua elezione a senatore, è ancora presidente della Regione. Il ritardo dovuto alla difficoltà dei partiti di indicare i nomi del presidente e dei componenti, comprometterà quasi sicuramente la possibilità di tornare al voto entro l’anno.
Una pacchia per Dalfy.
La Conferenza dei Capigruppo ieri ha infatti stabilito che i gruppi parlamentari devono designare i propri rappresentanti nella Commissione di vigilanza Rai, nel Copasir e nella Giunta delle elezioni e delle immunità entro le 18 di lunedì 16 luglio. Mercoledì 18 luglio sono quindi convocati, per l’elezione dei rispettivi Uffici di Presidenza, alle 9 la Commissione di vigilanza Rai, alle 10 il Copasir e alle 15.30 la giunta per le elezioni.
Nella sua prima seduta la giunta dovrà, entro dieci giorni dalla nomina dei componenti, procedere all’elezione del presidente, di due vice e di due segretari.
Per accertare le incompatibilità, il presidente nomina un apposito comitato, coordinato da un vice presidente che poi riferisce e formula le proposte alla Giunta. La Giunta può decidere di invitare i senatore interessati a fornire chiarimenti anche mediante memorie scritte. Nel caso in cui la Giunta dichiari una carica o un ufficio incompatibile con il mandato parlamentare, il Presidente della Giunta ne dà comunicazione al senatore interessato e lo invita ad optare. Ma ci vorranno altri dieci giorni.
“La opzione per il mandato parlamentare è valida, se accompagnata da una dichiarazione di dimissioni dalla carica riconosciuta incompatibile e vi sia effettiva astensione dal compimento di qualsiasi atto, ivi compresa l’ordinaria amministrazione, inerente alla carica stessa”: questo stabilisce la legge. E in caso di mancata opzione, la Giunta dà inizio al procedimento per la dichiarazione di decadenza dal mandato parlamentare.
Nei casi di incompatibilità riconosciuti, però la giunta può deliberare con apposita votazione di prescindere dal procedimento di contestazione e procedere subito con la dichiarazione di incompatibilità.
Al momento sono solo 5 i parlamentari incompatibili: Luciano D’Alfonso (Pd) è il governatore dell’Abruzzo dal maggio del 2014; Dario Galli (Lega), oltre a essere stato recentemente nominato sottosegretario allo sviluppo economico, è anche sindaco di Tradate, Comune di oltre 18.000 abitanti: Lara Magoni (Fdi) nei giorni in cui è stata eletta senatrice, è anche stata nominata assessore in Lombardia.
Ha più volte dichiarato la sua volontà di lasciare Palazzo Madama per ricoprire solamente l’incarico regionale, sostenendo anche di essersi già dimessa. Situazione particolare perché risulta essere ancora senatrice, mentre la sua collega di giunta Claudia Maria Terzi, che si trovava nella stessa situazione ma alla Camera, si è dimessa, ufficialmente, lo scorso 27 giugno; Leonardo Tarantino (Lega) è stato eletto alla camera alle ultime elezioni.
Da giugno del 2015 però è sindaco di Samarate, comune lombardo con oltre 17.000 abitanti; Andrea Rossi (Pd) è sottosegretario alla presidenza della giunta regionale dell’Emilia-Romagna. La sua è una situazione al quanto particolare: il ruolo di sottosegretario è presente in poche regioni, tra cui l’Abruzzo, e Rossi sostiene che non è incompatibile col mandato parlamentare: anche a questo dovrà dare una risposta la giunta per le elezioni.
ps: ma a questo punto, la data delle elezioni si allontana sempre più.
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