Guardie mediche, Fi: la paradossale verità di una Asl fallimentare. Secondo il Consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, siamo al “gioco delle Tre carte. Dopo aver reinserito i quattro euro dell'indennità di rischio, vengono tolti, per mancanza di risorse, i quattro euro per le prestazioni ambulatoriali ai dottori della Guardie mediche. È questa la paradossale e ridicola verità di una Asl, quella di Lanciano- Vasto-Chieti, fallimentare, e di un governo regionale inetto ed inadeguato".
Ha ancora aggiunto: "Mentre la stessa Asl decide di farsi carico e indebitarsi per i prossimi 25,5 anni di una rata annuale di 15 milioni di euro per il "capriccio dalfonsiano" del Project Financing che non ha ragioni di esistere, arriva un provvedimento a firma del Direttore Generale, Pasquale Flacco (prot. n. 32174U18CH del 9 luglio 2018) di una gravità inaudita”, aggiungendo come ciò confermi tutte le sue preoccupazioni e di come
Il Provvedimento a cui fa riferimento Febbo, evidenzia la totale mancanza, da parte della ASL Lanciano-Vasto-Chieti, di risorse utilizzabili per l’attività ambulatoriale. Inoltre, attraverso quel Provvedimento, l’Azienda Sanitaria, ha richiesto alla Regione Abruzzo, un aumento del budget annuale destinato alla Medicina Convenzionata, per far fronte appunto, a tali criticità. Ma ad oggi non risulta accordato alcun aumento di tale budget. Ecco perché, alla luce di questi fatti, L’Asl Lanciano –Vasto- Chieti, e dunque, il suo Direttore Generale, Pasquale Flacco, ha dichiarato che l’accordo attuativo aziendale art. 7, comma 3, capo II vigente AIR di Medicina generale, non ha avuto esecuzione e non potrà essere attuato in futuro.
Il Consigliere regionale di Forza Italia, ha così continuato: “Con il provvedimento del 9 luglio arriva l'ennesima doccia fredda da parte del Governo regionale targato D'Alfonso e Paolucci, tutto a danno dei cittadini, soprattutto delle aree interne e più svantaggiate.
Ha quindi concluso: “Quindi, se ieri i pazienti potevano ricevere le prime cure ambulatoriali (medicazione, endovenose, intramuscolo, fleboclisi ecc..) presso gli ambulatori attrezzati, da oggi invece dovranno recarsi obbligatoriamente presso il Pronto Soccorso, aumentando disagio, file, lungaggini e disservizi”, evidenziando come con questa inspiegabile ed inaccettabile decisione, i pazienti andranno ad affollare i Pronto Soccorsi, dove vi è già una situazione intollerabile e quasi al collasso, a causa della mole di lavoro da svolgere e della mancanza di personale e spesso, di medicinali.
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