Regno Unito: May "compra" l'appoggio del Dup per un miliardo di sterline




Categoria: ESTERI
27/06/2017 alle ore 11:09



Londra. La premier del Regno Unito, Theresa May, riferisce la stampa britannica, ha concluso un accordo col Partito unionista democratico (Dup) dell'Irlanda del Nord ottenendo un sostegno esterno per il suo governo conservatore di minoranza. La leader di Downing Street si è impegnata a stanziare per la nazione costitutiva fondi extra per un miliardo di sterline nei prossimi due anni e ha promesso all'esecutivo di Belfast un maggior coinvolgimento sulla spesa di ulteriori 500 milioni, più controllo sulle imposte societarie per competere con la Repubblica d'Irlanda e forse anche sull'Iva e le tasse aeroportuali per promuovere il turismo. In cambio gli unionisti nordirlandesi voteranno le mozioni di fiducia, il Discorso della Regina sul programma legislativo, il bilancio, le norme sulla Brexit e sulla sicurezza nazionale.

Furiose le reazioni del Galles e della Scozia: il primo ministro gallese, Carwyn Jones, ha giudicato l'intesa "oltraggiosa" e, in un articolo pubblicato su "The Times", ha contestato la scelta, potenzialmente destabilizzante, di mettere le nazioni costitutive una contro l'altra; la scozzese Nicola Sturgeon ha accusato Tory di non fermarsi di fronte a niente per mantenere il potere, anche a costo di sacrificare i principi base di equità della devolution. Gerry Adams, presidente dello Sinn Fein, il partito repubblicano nordirlandese, ha attaccato il patto definendolo una minaccia per l'Accordo del Venerdì Santo. Per Diane Abbott, deputata e dirigente del Labour, May ha perso ogni autorità: dovrebbe farsi da parte e lasciare ai laboristi la possibilità di formare un governo, scrive in un articolo su "The Independent".

Critici quasi tutti i quotidiani (che usano anche la parola "mazzetta") nei loro editoriali non firmati, attribuibili alle direzioni. Il "Financial Times" parla di "uno squallido accordo": per May è l'opzione "meno peggiore" per restare al potere, ma con un elevato costo politico, perché sarà ostaggio del Dup; non può pensare di avere in mano un assegno in bianco sulla Brexit. Secondo "The Guardian", la premier è in uno stato di negazione: agisce come se avesse una maggioranza e un mandato mentre non ha né l'una né l'altro. Sulla stessa linea "The Independent": May va avanti come se nulla fosse cambiato con le elezioni dell'8 giugno; quello col Dup è "un patto col diavolo". Per "The Times" è "una coalizione di convenienza" che garantisce al governo Tory la sopravvivenza più che la stabilità. Per il "Mirror" May scarica sui contribuenti il costo del suo fallimento. "The Telegraph", infine, prevede "un difficile esercizio di equilibrio", ma aggiunge che accordi di questo tipo fanno parte del sistema parlamentare e che May aveva tutto il diritto di cercare un appoggio esterno.

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