Riccardo Milani e Paola Cortellesi aprono il 45° Flaiano Film Festival


Venerdì 29 giugno al cinema Circus con la proiezione di " Come un gatto in tangenziale"


di Redazione
Categoria: Eventi e Cultura
29/06/2018 alle ore 09:49



Saranno Paola Cortellesi protagonista del film “ Come un gatto in tangenziale” e Riccardo Milani ad aprire ufficialmente la 45^ edizione del Flaiano Film Festival. Si parte venerdì 29 giugno al Cinema Circus di Pescara con una programmazione di film fino al 6 luglio.

La trama del film racconta: Giovanni lavora per una think tank che si propone di riqualificare le periferie italiane. La sua ex moglie Luce coltiva lavanda in Provenza, convinta di essere francese. Giovanni e Luce hanno allevato la figlioletta tredicenne Agnese secondo i principi dell'uguaglianza sociale, anche se vivono al caldo nel loro privilegio. E quando Agnese rivela a Giovanni la sua cotta per Alessio, un quattordicenne della borgata romana Bastogi tristemente nota per il suo degrado, papà, terrorizzato, segue la ragazzina fino alla casa dove Alessio abita insieme alla mamma Monica e alle due zie Pamela e Sue Ellen (sì, come le protagoniste di Dallas). Giovanni scoprirà che Monica è altrettanto atterrita all'idea che suo figlio frequenti una ragazzina dei quartieri alti: "Non siamo uguali", Monica avverte Alessio. "Inutile farsi illusioni". È il divario al cuore del dibattito politico attuale, anche se parlare di dibattito è improprio, perché queste due categorie sociali nella realtà non comunicano proprio. Ed era dunque sacrosanto portare questo tema al cinema, meglio ancora se nella forma apparentemente rassicurante della commedia, poiché l'incomunicabilità sociale si presta da sempre ad una lettura (tragi)comica.

Il programma prosegue alle 18.30 con la proiezione “ Favola” di Sebastiano Mauri per il concorso italiano: nell'America patinata degli anni Cinquanta, Mrs Fairytale vive una vita apparentemente perfetta. La sua casa, il suo giardino, la sua esistenza sono predisposte come carta pentagrammata. Casalinga e consorte impeccabile, subisce la violenza del marito e si consola con un'amica fedele e altrettanto (in)felice. Ma Mrs Fairytale è molto più di questo e sotto la gonna cova un segreto. Tra lezioni di mambo e invasione aliena, Mrs Fairytale forza la gabbia dorata e fugge. Lontano dal 'paradiso' e più vicino all'immagine che ha di sé. Trasposizione di una pièce di Filippo Timi, scritta per le scene del Teatro Franco Parenti nel 2011.

Ed alle 22,45 si prosegue con l’ultimo film in programmazione “ L’Atlante” di Jean Vigo in versione originale sottotitolata: in una cittadina francese, Jean, che gestisce una chiatta fluviale da trasporto, sposa Juliette. La chiatta diventa la loro casa, in compagnia di Jules, anziano marinaio che ha girato il mondo, e di un ragazzo che li aiuta. La vita matrimoniale è gradevole. Jules incanta tutti con le storie delle sue avventure. Ben presto Juliette comincia a sentirsi a disagio in quell'angusto spazio galleggiante, fino a litigare col marito e ad andarsene. Jules è sempre più disperato. Pur di rivedere la moglie, che ha a lungo cercato, ricorre persino alla superstizione secondo la quale se terrai gli occhi aperti in acqua vedrai la tua amata. Jules si butta nel fiume, nuota a occhi aperti e vede la moglie in abito da sposa. La sua disperazione diventa intollerabile, potrebbe anche morire e allora i suoi amici decidono di ritrovare a ogni costo la donna. Vigo faceva parte di quel gruppo di artisti francesi che si erano innamorati dei princìpi della rivoluzione russa ed erano stati delusi dallo stalinismo che quei princìpi aveva mortificato. Un dolore intellettuale che diventa la chiave del film, in uno stile minimale-simbolico. Ogni personaggio segue le proprie attitudini e cerca di compiere il proprio destino: è ricerca di libertà (la donna addirittura lascia tutto, piccola rivoluzione privata); c'è l'amore comune e quello coniugale (soprattutto fisico); c'è il lavoro e ci sono i sogni lontani, o passati, comunque irraggiungibili (Jules). E infine c'è la scoperta che soli non si conclude niente, è meglio stare insieme.

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