Vergogna senza padri



di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
23/06/2017 alle ore 06:28



Non è stata la Regione, non è stata l’università, non è stato l’Istituto zooprofilattico, non è stata l’Accademia italiana di Scienze Forestali di Firenze: tutti si dissociano, tutti scrivono che non sapevano nulla, che quel titolo ma quando mai, che a mala pena il patrocinio. Non trova un padre e neppure un padrino il convegno dal titolo “Dalla grande calamità una valanga di opportunità” che ha fatto indignare il Comitato delle vittime di Rigopiano e il mondo intero e che è stato poi cancellato in tutta fretta dal rettore teramano Luciano D’Amico, l’unico che a quanto pare conosce gli organizzatori del convegno che cita però senza farne il nome. Anzi, tenendo quel nome gelosamente custodito nel cassetto. E tra tutti è proprio la Regione a fare la figura peggiore, l’unica a sostenere di non aver mai concesso il patrocinio, e di non sapere neppure dell’esistenza del convegno nonostante fosse previsto l’intervento del governatore Luciano D’Alfonso: persino l’Accademia italiana di scienze forestali ha scritto ieri di essere rammaricata per quanto accaduto “senza sua colpa” per un convegno al quale aveva concesso il patrocinio, persino l’Università sostiene di aver concesso solo la sala e per il resto di non saperne nulla, ma nessuno cade dalle nuvole in modo così ostentato. Almeno l’assessore all’agricoltura Dino Pepe, avrebbe dovuto sapere qualcosa.

E poi c’è una ridda di sospetti e di sospettati: prende posizione in modo netto e violento sui social un Forestale che attacca pesantemente i giornalisti, li chiama “capre”, difende il convegno “scientifico”, di altissimo profilo e con importanti scienziati e solo per questo viene additato come organizzatore. Troppo poco.
Sta di fatto che la notizia del convegno viene  diffusa nelle redazioni il 20 giugno con una mail del giornalista Marcello Maranella che elenca gli enti che hanno dato il patrocinio: Regione Abruzzo, Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare dei Carabinieri, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Accademia Italiana di Scienze Forestali, Università di Teramo, Istituto Zooprofilattico Abruzzo e Molise. E si firma “ufficio coordinamento convegno”. Non è però assolutamente detto che il titolo l’abbia fatto lui.
Ma c’è di più: a parte la mail di Maranella, il convegno di Teramo è stato accompagnato da una presentazione alquanto bislacca, al momento anche questa senza paternità ufficiale. Un’altra mail che parla di una procedura sperimentale usata per il monitoraggio delle valanghe:

“Si è in sostanza concretizzata una procedura sperimentale, mai eseguita in passato. Sono stati predisposti due sorvoli in elicottero per effettuare rilievi fotografici e tecnici piuttosto precisi sopra le aree maggiormente colpite nella provincia di Teramo. Dietro il paziente lavoro del Gruppo CC Forestale di Teramo, d’intesa con il Comando Regione “Abruzzo”, è scaturito uno studio interessantissimo che ha consentito di stilare un primo censimento con perimetrazione di valanghe che hanno colpito una parte consistente dell’ingente patrimonio di aree boschive, arbustive e pascolive d’alta quota, nei sistemi montuosi del Gran Sasso d’Italia e dei Monti della Laga. Di tutto ciò si parlerà nel convegno”.

Luciano D’Amico con D’Alfonso

Insomma, a parte il titolo infelice, nel convegno si sarebbe parlato di una procedura “sperimentale” che consiste in due sorvoli in elicottero per fare le foto e i rilievi tecnici. Che cosa ci sia di sperimentale nei sorvoli in elicottero non si sa. Ma ci dà l’esatta misura della superficialità del convegno. ps1:  a meno che per sperimentale si intendesse nuovo, mai fatto prima in Abruzzo: e allora sì, dopo quello che è successo a Rigopiano, c’è proprio da crederci.

ps2: E il dirigente regionale Sabatino Belmaggio scrive a Mapero’:

“Mi presento spontaneamente in quanto non ho avuto mai nulla da nascondere. Primo mi sono rifiutato di essere ascoltato dai soli avvocati dicendo che nulla avrei avuto in contrario se il colloquio fosse avvenuto davanti ai magistrati, cosa avvenuta. Secondo ero gia stato ascoltato dai magistrati a febbraio. Terzo nel periodo che sono stato responsabile dell’ufficio rischio incendi boschivi rischio industriale e rischio valanghe ossia in periodi non continuativi dal 2010 al 2015 la regione si è dotata dopo venti anni dalla legge 1992 della carta storica delle valanghe, del primo lotto della clpv e avvio del secondo. Terzo sono dirigente con poteri di decisioni sulla spesa e sulle attività del servizio prevenzione dal 1 febbraio, 2017”.

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