Grave lutto per tutto il movimento sindacale italiano che piange la perdita di Pierre Carniti. È morto, infatti, a Roma, all’età di 81 anni lo storico Segretario Generale della Cisl. Ecco come lo ricordano i rappresentanti dei Sindacati abruzzesi:
Leo Malandra, Segretario Regionale abruzzese Cisl, ricorda e fa propria una dichiarazione di Carniti: “Occuparci dei più deboli, andare oltre la quotidianità del mestiere. Redistribuire il lavoro e la ricchezza, governare i nuovi processi di digitalizzazione. Aprire, soprattutto, il sindacato ai giovani”.
Ed ancora, Malandra ricorda ciò che Carniti spesso affermava: “la Cisl ed il sindacato ci hanno regalato cose inestimabili: formazione, saper esercitare responsabilità, realizzare la nostra personalità. Costruire un mondo migliore, con un po’ più di eguaglianza e di giustizia sociale”.
In merito alla grave perdita del leader storico della Cisl, il Segretario Regionale abruzzese Cisl aggiunge: “alla grande lezione storica e culturale che ci ha lasciato Pierre Carniti, va tutto il nostro commosso ricordo. Una lezione che dobbiamo saper trasmettere ai giovani e a quelli che verranno dopo di noi”.
Malandra, nel quadro del cambiamento e della riorganizzazione del mondo sindacale, sottolinea tuttavia quanto la politica sia completamente assente, ignorando costantemente le richieste avanzate dai Sindacati.
Secondo Malandra, purtroppo nulla è cambiato, lo scenario di indifferenza è il medesimo, nessuno del Governo sembra intervenire: “abbiamo un’occasione da non perdere: le politiche attive del lavoro. Dobbiamo creare un mercato del lavoro inclusivo e capace di offrire maggiori opportunità ai giovani ed alle donne. Il Governo regionale, inoltre, deve lavorare per dare attuazione a tutti gli strumenti di programmazione Masterplan, Patto per lo sviluppo e Carta di Pescara, senza tralasciare di dare concretezza alle opportunità di rilancio economico delle Zone Economiche Speciali (ZES), con gli imprescindibili lavori già finanziati e programmati per il porto regionale di Ortona”.
Il Segretario Regionale Abruzzese Cisl, evidenzia come le richieste proposte dai tre sindacati durante la Manifestazione tenutasi a Lanciano lo scorso 3 febbraio 2018, siano rimaste invariate: “accelerare l’attuazione del Patto per lo Sviluppo, della Carta di Pescara e del Masterplan, leva centrale in una fase come quella attuale, in cui è indispensabile il rilancio degli investimenti per tornare a crescere. Accelerare anche la ricostruzione dei territori colpiti dai vari eventi sismici che si sono succeduti a partire dal 2009. Infine, il tema dell'occupazione deve avere un ruolo centrale in ogni agenda politica, ragion per cui Cgil, Cisl e Uil chiedono con forza di promuovere un piano straordinario per l’occupazione, in particolare giovanile e femminile”.
E conclude: “Continueremo a lavorare attraverso un confronto serrato con le Istituzioni e le forze politiche, per creare quelle condizioni economiche e sociali necessarie alla crescita della regione”.
Guido Pignanacci, Segretario provinciale dell’UGL autoferrotranvieri (L’Aquila), rammenta come il lavoro di Carniti sia stato sempre contraddistinto da grande sacrifico, dedizione e passione, ricordando l’organizzazione dei metalmeccanici della Cisl, di cui Carniti era diventato poi segretario dal 1979 al 1985.
E aggiunge: “Nel periodo storico in cui ha operato, Carniti ha sempre svolto un lavoro responsabile di scrittura e di profondo impegno. Purtroppo i suoi insegnamenti possono solo in parte ritrovare un positivo riscontro nella realtà attuale, poiché il panorama lavorativo è profondamente mutato e risulta invece caratterizzato da una drammatica carenza di lavoro”.
“Ciò nonostante, il leader storico della Cisl ci ha lasciato un’importante eredità: ciò trova la conferma in quei sindacalisti usciti dalla metalmeccanica che sembrano avere decisamente una marcia in più. Carniti è stato un eccellente sindacalista che ha segnato con la sua azione sindacale un’epoca”.
Poi sottolinea come il Sindacato oggi sia profondamente cambiato: “da conquistatore e combattente in nome dei diritti dei lavoratori, il Sindacato si è trasformato in consulente e salvagente di aziende in crisi: questa metamorfosi è semplicemente lo specchio di quanto il mondo del lavoro sia mutato, proprio in virtù del fatto che non c’è lavoro”.
Il Segretario provinciale dell’UGL dell’Aquila conclude evidenziando quanto, ora più che mai, sia necessaria la vicinanza dello Stato al mondo del lavoro, garantendo anche una costante sicurezza alle aziende: “in questo panorama drammatico e precario, il Sindacato deve obbligatoriamente essere vigile affinché vengano garantite nuove norme che consentano alle aziende emigrate all’estero, di poter tornare e produrre nel proprio Paese. Lo Stato dunque dovrebbe farsi garante della produttività aziendale locale”.
IL RICORDO DEI PARLAMENTARI E DEI COLLEGHI
Appresa la notizia, l'Aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio per ricordarlo. Molti i messaggi di cordoglio dal mondo politico e sindacale:
"Un riformista coraggioso, un grande sindacalista. L'Italia tutta deve essergli grata per il suo impegno", ha scritto su Twitter il Segretario reggente del Pd Maurizio Martina.
L'ex senatore Pd Giorgio Tonini lo ricorda così: “un sindacalista puro. Una vita dalla parte del lavoro. Mi ha insegnato che l’azione sociale e politica deve sempre sforzarsi di capire il nuovo, se vuole proporsi di guidare il cambiamento".
Tramite Twitter, il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha dichiarato: “ci ha lasciati Pierre Carniti. È un momento di dolore e di grave lutto per la Cisl e per tutto il movimento sindacale italiano”.
Ed ancora la Furlan, commenta commossa la scomparsa dell'ex leader della Cisl: “Pierre è stato per i lavoratori italiani e per tutti noi un punto di riferimento costante ed una guida morale e politica. È stato un sindacalista che ha segnato con la sua azione sindacale davvero un'epoca. Lascia un vuoto enorme nella società italiana. Non lo dimenticheremo mai”.
Sempre su Twitter, Susanna Camusso, il Segretario Generale della Cgil, dichiara: “Tutta la Cgil saluta Pierre Carniti. Ci lascia un uomo giusto, un grande sindacalista sempre capace di innovare, un amico dei lavoratori, un fine intellettuale. A lui, pur nelle differenze, abbiamo guardato come a un punto di riferimento. Ci, mi, lascia un vuoto enorme”.
LA STORIA
Pierre Carniti è nato a Castellone, in provincia di Cremona il 25 settembre del 1936 ed è nipote della poetessa Alda Merini. Tipografo, cattolico militante, operaista, cominciò a fare sindacato a Milano alla fine degli anni '50, per poi entrare nella segreteria della federazione dei metalmeccanici nel 1965, della quale divenne leader nel 1970, diventando appunto, segretario dal 1979 al 1985 della Fim, l’organizzazione dei metalmeccanici della Cisl.
Parlamentare europeo per due legislature, dal 1989 al 1999, Carniti è stato anche senatore, eletto con il Psi, nel 1993 e nel 1994. Il leader della Cisl lavorò anche a stretto contatto con l’economista Ezio Tarantelli, ucciso dalle Br nel 1985, quattro anni dopo aver fondato l’Istituto di Studi ed Economia del lavoro, associato alla Cisl, ed esserne diventato presidente. Nello stesso anno Carniti lasciò la Cisl dopo il vittorioso referendum sulla scala mobile, che confermò il decreto frutto dell’accordo di San Valentino.
Pierre Carniti è stato sempre operativo, fino alla fine: infatti risale allo scorso autunno uno dei suoi ultimi interventi con una lettera aperta a Cgil, Cisl e Uil.
A Carniti si deve anche la fondazione di Riformismo e Solidarietà, movimento schierato per la difesa di valori, quali, la vita umana, la dignità, l'equità ed il dialogo con altre culture.
L’ex Segretario Generale della Cisl, malato da tempo, è deceduto presso l’ospedale generale “Madre Giuseppina Vannini” di Roma, dove era ricoverato. Negli ultimi giorni le sue condizioni di salute si erano infatti aggravate.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha commentato la grave perdita con una nota in cui ricorda che “Carniti è divenuto uno degli interpreti più importanti della grande crescita democratica, e dei diritti, a cui la sua Cisl, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha fornito un contributo essenziale. La passione civile e sociale non l’ha mai abbandonato e si è espressa anche dopo aver lasciato la segreteria della Cisl: nella guida della Commissione sulla povertà e, successivamente, nel Parlamento Europeo e nel Senato della Repubblica. Ha continuato a dedicare, fino all’ultimo, il suo impegno intellettuale ai cambiamenti del mondo del lavoro, alla necessità di assicurare nei tempi nuovi maggiore giustizia sociale e maggiore equità distributiva. La nostra Repubblica non dimenticherà la sua opera di attuatore instancabile del principio costituzionale di uguaglianza”.
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