E alla fine sì, l’Abruzzo al governo ci andrà. Con una differenza: non si chiamerà Luciano D’Alfonso, non ha fatto una campagna elettorale martellante annunciando che o Roma o morte, cioè o faceva il sottosegretario oppure sarebbe tornato a casa, e non aveva lo slogan sui santini anche perché porta male.
Insomma, molto probabilmente sarà il grillino Gianluca Vacca il prossimo vice ministro all’Istruzione. Con lui si fa anche il nome di Alberto Bagnai, economista di rango anche se decisamente anti euro, che abruzzese non è ma almeno ci insegna e qui è stato eletto, come sottosegretario all’Economia in quota Lega.
E all’Aquila Luigi D’Eramo prega: un posto nel governo come sottosegetario a lui non glielo toglie nessuno, pare che dica ai suoi fedelissimi. La Ricostruzione è la delega alla quale ambisce, visto che anche le opposizioni hanno sollecitato il governo a prevederla. La giusta ricompensa per la sua militanza. Ma il suo nome non gira tra i papabili nelle agenzie di stampa nazionali.
Anche un altro abruzzese, per la verità, potrebbe entrare nel gotha del nuovo governo ma tra i colletti bianchi, come direttore del Tesoro: è Alessandro Rivera, fratello del direttore generale della Regione Abruzzo Vincenzo.
ps: e così la profezia di Dalfy si è avverata: l’Abruzzo sì, andrà al governo. Ma con la casacca giallo-verde.
twitter@ImpaginatoTw