Francia, il "cerchio magico" di Macron entra nel governo Philippe 2




Categoria: ESTERI
22/06/2017 alle ore 13:30



- (Agenzia Nova) - La "guardia ristretta" del neopresidente francese Emmanuel Macron, il suo "cerchio magico", entra nel governo: così il quotidiano economico "Les Echos" definisce l'esito del rimpasto governativo che da "tecnico", richiesto dalla procedura costituzionale dopo la tenuta dello scrutinio parlamentare che in Francia ha concluso la lunghissima stagione elettorale francese, ieri mercoledì 21 giugno è diventato "politico" in seguito alle dimissioni per scandali di ben quattro ministri di peso, fino a far assumere all'esecutivo diretto dal primo ministro Edouard Philippe la fisionomia di un governo del tutto nuovo, un "Philippe 2". In verità però è tutto l'asse del governo francese che si sposta un pò più a destra: il partito centrista Movimento democratico (MoDem), spalla fondamentale per la costruzione della vittoria di Macron alle elezioni presidenziali di aprile-maggio, ha perso importanti ministeri (Giustizia, Difesa ed Affari europei) tra cui quello (Giustizia) ricoperto dal suo leader Francois Bayrou; mentre nell'esecutivo entrano altri due transfughi della destra post-gollista. Inoltre ai soli due esponenti MoDem che subentrano al governo, Geneviève Darrieussecq e Jacqueline Gourault, toccano ruoli assai meno importanti: la prima è sottosegretario alla Difesa, la seconda vice-ministro agli Interni. Il partito centrista insomma paga gli scandali a sfondo etico che rischiavano di rendere poso credibile la promessa macronista di moralizzazione della vita pubblica; e forse patisce ancora di più il fatto che nella nuova Assemblea Nazionale emersa dalle elezioni parlamentari dell'11 e 18 giugno i suoi voti non sono determinanti: il partito del presidente, La République en Marche (Lrem, "La Repubblica in Marcia"; ndr) ha infatti da solo la maggioranza assoluta. La nomina di una più ampia pattuglia di sottosegretari (nove) ha permesso al duo Macron-Philippe di proseguire nella politica di "apertura" nei confronti della destra post-gollista, promuovendo due personalità che sin dall'inizio della stagione elettorale avevano abbandonato il loro partito di provenienza, I Repubblicani (Lr, ex Ump), per unirsi alle fila Lrem: si tratta di Sébastien Lecornu, sottosegretario alla Transizione ecologica e solidale, e di Jean-Baptiste Lemoyne, sottosegretario all'Europa; la loro scelta accompagna la scissione de I Repubblicani che si è consumata sempre ieri all'Assemblea Nazionale con la costituzione di due gruppi parlamentari distinti: quello dei "duri e puri" che propugnano una destra di opposizione, e quello dei "costruttivi" favorevoli ad una collaborazione con il governo su singoli provvedimenti. Il rimpasto però è caratterizzato soprattutto dall'ingresso in posti-chiave di tecnici esponenti della società civile: la giurista Nicole Belloubet alla Giustizia e la manager Florence Parly alla Difesa. E segna il rafforzamento nel governo della componente macronista "ortodossa", dei suoi compagni d'avventura della prima ora: il co-fondatore di Lrem Stéphane Travert è ora vice-minstro dell'Agricoltura; il vice-segretario generale di Lrem, Julien Denormandie è nominato sottosegretario agli Affari europei; il portavoce del partito Benjamin Griveaux è scelto come sottosegretario all'Economia; promossa infine sottosegretaria all'Ambiente la 34enne deputata Brune Poirson, che domenica scorsa ha strappato al Front national di estrema destra il seggio parlamentare che era di Marion Maréchal-Le Pen, ritiratasi dalla politica.