La città che sogno è una città accogliente e aperta a tutte le tutte le sensibilità
Una città che guardi finalmente con ottimismo al futuro ,ma sempre con le radici saldamente ancorate nella sua storia e nelle sue tradizioni
Una città capace di donare una qualità della vita frutto del grande sforzo innovativo che si sta conducendo nella ricostruzione, in un connubio irresistibile con la bellezza che tutti ricordiamo e che L’Aquila tornerà ad esprimere
La mia sfida, la nostra sfida, per i prossimi cinque anni se mi sarà dato questo onore, sarà quella di recuperare i nostri luoghi perduti, garantendo forme di sviluppo che gli attribuiscano nuove identità polifunzionali e che li rendano vivibili ed inclusivi.
La nostra è una città territorio che dovrà tornare ad avere uno scambio e una simbiosi con le frazioni e i comuni vicini, i castelli fondatori. Un unico organismo vivente con i contesti di prossimità, compresi i comuni di più stretta vicinanza, sia sotto il profilo dell’organizzazione della quotidianità dei cittadini, sia sotto il profilo più strettamente amministrativo.
Questa è la proposta che metto in campo perché L’Aquila e il suo territorio possano scegliere un’idea e non solo una persona. Questo è il sogno che con l’aiuto di tutti possiamo far diventare realtà.