E’ urgente, e ha “rilevanza strategica” ribadisce la Regione Abruzzo: Maltauro si deve fare, a tutti i costi. Urgente, sottolinea la giunta nella delibera 525 approvata il 18 maggio scorso, per le “particolari e preoccupanti condizioni di precarietà strutturale accertata dai tecnici della Protezione civile” dell’ospedale di Chieti nel 2012. Talmente urgente e talmente pericolante che si aspettano sei anni per avviare il progetto, e chissà quanto altro tempo per metterci il timbro definitivo e se ne aspetteranno altri 15 per realizzare il nuovo mega ospedale di Chieti.
Sì, è proprio urgente, visto che la Regione dovrà prendere 30 milioni di euro saccheggiando il bilancio della Gestione sanitaria accentrata, e in particolare i contributi per il ripiano delle perdite. Insomma, visto che i soldi per ripianare i debiti delle Asl nel 2016 e nel 2017 sono stati già utilizzati e alla fine sono rimasti un po’ di spiccioli, ai quali si aggiungeranno quelli risparmiati dall’Agenzia sanitaria regionale, la Regione quel fondo lo utilizzerà per finanziare Maltauro. Poi, se nel 2018 per puro caso si dovesse verificare un altro deficit, incrociando le dita ma è altamente prevedibile, allora saranno cavoli della nuova amministrazione, e chi vivrà vedrà. Nel frattempo Maltauro è al sicuro.
Insomma nell’incredibile tira e molla tra Regione e la Asl di Chieti prima, tra Regione e rup (responsabile unico del procedimento), con le stesse resistenze manifestate in prima battuta dai tecnici regionali dopo l’avocazione da parte di Dalfy, alla fine Maltauro, con molti accorgimenti, s’ha da fare: certo, come ha prescritto lo stesso nuovo rup Emidio Primavera, la concessione durerà 25,5 anni anziché 30, e il canone di disponibilità dovrà essere abbassato da 19.500.000 più Iva a 15.200.000. E anche tutti i servizi no core saranno esclusi dall’appalto e il contributo di 30 milioni della Regione, che l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci chiede al Servizio economico e finanziario il 15 maggio scorso, contribuirà a un ulteriore abbassamento del canone a 12.400.000.
E insomma, forse ci rimetteranno le Asl, ma alla fine Maltauro s’ha da fare, ed è pure urgente. Dei soldi promessi dalla ministra Lorenzin in una memorabile visita ad Atessa, in piena campagna elettorale al fianco della sottosegretaria alla Giustizia Federica Chiavaroli, quando disse che ecco, il direttore generale del ministero stava tornando dall’Australia sennò proprio quel giorno avrebbe firmato il famoso accordo con la Regione Abruzzo per finanziare tutti gli interventi previsti di edilizia sanitaria, no di quei soldi non c’è più traccia. E ora si prenderanno dal fondo per il deficit.
ps1: Passate le elezioni, gabbato il santo (e pure gli abruzzesi). Con la complicità di D’Alfonso & c.
ps2: e visto che si vota, la giunta regionale ha dato il via libera anche al nuovo ospedale di Teramo: la delibera è dello stesso giorno. Sotto a chi tocca.
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