Gaffe su titolo convegno Rigopiano, scoppia la polemica


Subito le scuse del rettore dell'Università di Teramo, iniziativa annullata


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
21/06/2017 alle ore 15:48



"Dalla calamità una valanga di opportunità", questo è il titolo del convegno, organizzato dall'università di Teramo e patrocinato dalla "Regione Abruzzo" e dalla "Fondazione Gran Sasso", che si sarebbe dovuto tenere domani 22 giugno 2017 presso la sala conferenze del campus universitario Aurelio Saliceti.

Un titolo che ha suscitato l’indignazione dei familiari delle vittime dell’Hotel Rigopiano, ha riaperto ferite ed ha acuito rancori.

Gianluca Tanda, portavoce del comitato che riunisce i familiari delle vittime dell’Hotel Rigopiano, in una nota si chiede come sia possibile che un'università possa dare “un titolo di così cattivo gusto ad un convegno, denigrando totalmente il dolore di chi sotto una valanga ha perso tutto. Quale valanga di opportunità possono nascere da un disastro costruito (non una semplice calamità) come quello di Rigopiano? – chiede il presidente del comitato- . Perché solo adesso tutto questo interesse a parlare di valanghe, perché solo adesso che ci troviamo qui a piangere 29 persone tutti parlano di un problema che in Abruzzo è sempre esistito ma nessuno si è mai preoccupato di affrontare? “

Ai quesiti finora nessuno a risposto, sebbene la notizia in queste ore stia rimbalzando sui social e scatenando un fiume di polemiche.

Tanda paragona l’episodio odierno alle intercettazioni che seguirono il sisma dell'Aquila: “in quell’occasione alcuni imprenditori sorridevano alla notizia del terremoto per i benefici che avrebbero tratto dalla costruzione. Tutto ciò rafforza la nostra convinzione di vivere in uno stato assente e corrotto”.

Alla voce dei familiari si aggiunge anche quella dell’avvocato Romolo Reboa, legale di alcune famiglie coinvolte nella tragedia dell’Hotel Rigopiano, “è un tema che io ho rappresentato in numerose occasioni, stiamo portando avanti da tempo questa battaglia: siamo davanti all’utilizzo della vittima. Siamo arrivati al punto in cui la vittima è considerata ‘comprimario’, per non dire inutile. L’Abruzzo si è reso responsabile attraverso le sue istituzioni di una serie di omissioni che hanno portato alla morte di 29 persone. Queste persone non sono più nulla, se non un oggetto di speculazione?”

Nessuna risposta alle domande, ma giungono almeno le scuse del rettore dell’Università degli studi di Teramo, Luciano D’Amico, che ha inoltre disposto l’annullamento del convegno. Il Rettore nella nota spiega che gli organizzatori “mai avrebbero voluto mancare di doveroso rispetto alle vittime dei recenti eventi calamitosi, consapevole che il titolo erroneamente assegnato all’iniziativa lascia spazio a equivoci irriguardosi”.