#LaMelodie (Regia: Rachid Hami. Con: Kad Merad, Samir Guesmi, Jean-Luc Vincent, Alfred Renely, Slimane Dazi, Mathieu Spinosi, Tatiana Rojo, Youssouf Gueye, Zakaria-Tayeb Lazab, Mouctar Diawara, Shirel Nataf, Anaïs Meiringer. Genere: Drammatico)
Se avete bisogno di curare un po’ di ferite e di riconciliarvi con l’umanità, ritrovando un pizzico di ottimismo, andate alla ricerca di questo piccolo gioiello del cinema francese. Ci sono due attori bravissimi, Kad Merad, nelle vesti dell’eroico insegnante di violino, e Samir Guesmi (visto da ultimo nell’originale L’effetto acquatico, consigliato), che interpreta il professore di musica della scuola. La storia è ambientata alla periferia di Parigi, dalla cima dei palazzoni si vede la tour eiffel e la ruota panoramica, lontane e luminose, simboli di un altro mondo.
Diverso ed estraneo da quello vissuto dai ragazzi protagonisti, alunni della classe di violino, un gruppo eterogeneo e inizialmente rissoso, conflittuale: le loro origini sono diverse, ma sono uguali nelle difficoltà del quotidiano, nelle situazioni familiari non proprio corrispondenti a modelli di perfezione. All’inizio sembra impossibile persino che quella ciurma rimorosa riesca a tenere tra il braccio ed il mento il misterioso strumento a corda, dal quale possono uscire suoni scordati o melodiose note.
Ma alla prima lezione il maestro fa ascoltare loro qualche secondo di un pezzo classico: sembra un incantatore di serpenti, perché alle urla e alle liti si sostituisce un silenzio solenne, un ascolto rispettoso. Ed il rispetto di quei turbolenti alunni Simon se lo conquisterà giorno per giorno, infondendo in loro, quasi miracolosamente, la passione di suonare insieme, prima dell’ambizione di diventare violinisti. Con una pazienza incredibile per le loro intemperanze, si insinua nelle vite di ciascuno, tirando fuori il meglio anche da coloro che sembravano senza speranza, come ogni buon insegnante dovrebbe fare.
Si accorge della bravura innata di Arnold, un ragazzo di origine africana, che vive solo con la mamma, nemmeno sa chi è suo padre ma non si rassegna a vivere senza. La bellezza del film è la rara delicatezza dei sentimenti e del modo di narrarli, nulla è scontato o sdolcinato, il lieto fine del concerto è del tutto incerto, come lo è la riuscita di ogni lezione di violino.
Il piccolo Arnold, alla prova più importante, dimostrerà cosa è capace di fare e di avere saputo prendere dal maestro la sicurezza in se stesso e la serenità e la forza di affrontare qualcosa di importante. Ascoltate qui il pezzo sublime suonato dai ragazzi nel momento in cui sono riusciti a diventare una cosa sola: Scheherazade di Korsakof. È un film sul potere della musica, della comprensione, dell’umiltà. Pensate quanto è prezioso.
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