Giandonato Morra, avvocato penalista è il candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni amministrative della città di Teramo. Nel 2002 -2004 ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale; per un anno dal 2004 al 2005 ha ricoperto il ruolo di Componente CdA Ruzzo Reti; nel 2007 componente del Collegio Commissari liquidatori del Consorzio Agrario di Teramo.
Nel 2008 - 09' è stato nominato commissario straordinario del Parco Gran Sasso Laga, ed ha ricoperto la carica di Assessore regionale dal dicembre 2008 durante la gestione Chiodi, occupandosi di Trasporti e Controllo di Gestione.
In questa intervista ci spiega come rivolterà la città di Teramo.
Perché Teramo necessita di una svolta?
Perché deve necessariamente recuperare il ruolo di comune capoluogo, lo impone la nostra storia. Questo ruolo deve essere riconosciuto da tutti gli altri comuni, deve consentirci di mantenere il confronto con gli altri capoluoghi di provincia e soprattutto deve permetterci di essere competitivi in vista della nascita dell'area metropolitana Grande Pescara.
Quali i provvedimenti nei primi 100 giorni se dovesse vincere?
Interverremo sui grandi problemi che investono la nostra Città. Dovremo necessariamente avere un ufficio dedicato alla ricostruzione efficiente che dialoghi quotidianamente con la Regione Abruzzo, avremo il compito di ascoltare e fare nostre le istanze di tutti i commercianti, quelli del centro storico e quelli delle frazioni, cercheremo poi di creare una sinergia forte con l'Università degli Studi di Teramo al fine di avere una maggiore collegialità con una delle più importanti realtà del nostro territorio. Non potremo poi dimenticare l'assistenza ai disabili: una delle "battaglie" che porterò avanti sin da subito, come avvenuto in passato.
Cosa manca culturalmente alla politica teramana?
Ritengo ci siano espressioni politiche di elevato rango, è probabilmente mancata la condivisione e la progettualità.
Perché è la destra la risposta di cui ha bisogno il territorio?
La destra esprime valori sociali, di responsabilità e di capacità di confronto con gli alleati e di riconosciuta credibilità da parte degli avversari.
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