Che stupidi gli italiani! Fessi e allocchi che hanno votato per quei due "dilettanti allo sbaraglio", come affettuosamente li chiama "Repubblica".
Che, poi, dilettanti lo sono davvero Luigi Di Maio e Matteo Salvini non avendo mai guidato neppure un condominio. Sono alla loro prima volta, al loro primo tentativo di piazzarsi nell'Empireo dei Palazzi romani.
No, non hanno alcuna esperienza e sono perciò sbertucciati: "i costi i costi!" è il ghigno di quelli che sanno; non si può sforare di la, non si può togliere di qua, non si può fare questo ne' quello ne', figurarsi, quell'altro. E menomale perciò che c'è Mattarella che controlla e che non sbaglia mai.
Dilettanti allo sbaraglio, li irridono tutti quelli che contano e che vedono il rischio di non contare più. I giornaloni, che perdono copie a raffica, ma che sono autorevoli per definizione, trovano nuova verve polemica e li spernacchiano. Ne misurano parole, gesti, sguardi. Mettendo in campo calibri alla Gianni Riotta e Beppe Severgnini per irridere il beota italico che vota così male. E poco importa che entrambi riescano a prodursi - a 24 ore di distanza l'uno dall'altro - in videofiguracce subito virali sui social: sono Di Maio e Salvini gli incapaci, ovvio.
Così si prende il contratto o bozza che sia e lo si viviseziona trovando tutto, ma proprio tutto quello che non va a partire dalla grammatica zoppicante. Ecco, quindi, il Sud ignorato e il Nord affossato. E la democrazia immancabilmente a rischio. Ecco la preoccupazione dell'Europa che monitora, segue e manifesta quotidiana inquietudine. Ecco quel Macron, poi, che a casa sua non lo vuole più nessuno, ma che teme l'incapacità e la radicalita' di questi giovani italiani.
E così, ovviamente, la Merkel mentre tutte le ambasciate occidentali fibrillano per qualche sorriso di troppo alla Russia. Poi c'è il sistema bancario che, mentre incamera una decina di miliardi di utili da correntisti e clienti, manifesta i suoi pesanti dubbi sulle idee di Lega e Cinquestelle, seguito a ruota da Confindustria che è da sempre filogoverno tranne adesso.
Quanto sono stupidi gli italiani! I quali, se mai volessero cercare, non troveranno un commento che sia uno, una dichiarazione, una frase non favorevole, ma di comprensione per lo sforzo che quei due stanno facendo. Mai e poi mai s'era registrata in Italia una così lampante univocità di opinioni: Di Maio e Salvini non hanno alcuna esperienza, non sono capaci, non capiscono i veri problemi e le vere priorità, non riusciranno, forse neppure partiranno. Con la ciliegina del commento "preoccupato" e compunto di un Silvio Berlusconi che a Sofia, alla riunione del Ppe, si gode il ritorno tra quei "grandi" che nel 2011 l'avevano prima spernacchiato davvero e poi fatto rovinosamente cadere.
Che stupidi gli italiani! Perché in realtà ci si accorge che sono duri di comprendonio. Che non capiscono che razza di casino hanno combinato. E, anzi, insistono pure. Come chiaramente rivela l'ultimo sondaggio pubblicato che, ad onta di tutto quanto sopra, vede i Pentastellati di Di Maio praticamente stabili al 32 per cento e registra un balzo della Lega di Salvini accreditata di un clamoroso 25,5. Già. Che stupidi gli italiani!
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