È così che sta per nascere il governo. Il governo politico dei vincenti, di Matteo Salvini e Luigi Di Maio, prende forma proprio nel mentre il Capo dello Stato, più spazientito che rassegnato, sta per alzare il telefono e chiamare Elisabetta Belloni, ambasciatrice di rango e segretario generale della Farnesina, per chiederle il suo personalissimo sacrificio. Di guidare cioè un governo balneare detto "di responsabilità" che non avrà il sostegno del parlamento e dovrà gestire le elezioni a ottobre.
Qualche ora prima Salvini, che ha mostrato una tigna non comune, tenta perciò l'ultimo affondo, chiama Di Maio e i due si vedono: il leghista col suo consigliere più fidato, Giancarlo Giorgetti, ha lavorato ai fianchi per ore ed ore il Cavaliere, ha mosso Giovanni Toti e pure Paolo Romani per stoppare le smanie della pasdaran Gelmini, ha confidato sulla comprensione di Gianni Letta e, soprattutto, sulla moral suasion di Fidel Confalonieri. Colui che già nei giorni scorsi aveva sibilato dinnanzi a tutta la famiglia riunita a pranzo: "Silvio, guarda che le rivoluzioni le fanno i giovani.."
È così che sta per nascere il governo.
Con la ciliegina dell'ultimo sondaggio servito ad Arcore: Lega oltre il 26 per cento, Forza Italia tra il 7 e l'8. Un brivido lungo la schiena per decine di parlamentari azzurri che rischiano di diventare ex ancor prima di cominciare.
Anche Giggino Di Maio tira un sospiro di sollievo: dei due, quello che rischia è lui. La ricandidatura sarebbe certa, la leadership no. Con quel Di Battista di nuovo tra i piedi e Beppe Grillo in campo anch'egli, addio sogni di gloria. Berlusconi, perciò, da problema da scansare diventa anche per lui l'opportunità da cogliere. Benevola astensione compresa.
Ecco adesso stanno tutti coperti. Le 24 ore richieste diventeranno 48. La concitazione correrà sul filo sino all'ultimo minuto. I nomi e le liste si faranno per disfarsi e rifarsi più volte. Ma stavolta può accadere davvero: Berlusconi ha deciso e l'ha pure messo nero su bianco. Che sia benevola o obbligata l'astensione delle truppe del Cavaliere può perciò davvero far sì che la maggioranza anti sistema emersa dalle urne possa produrre il primo vagito della terza Repubblica.
Non è tutto scontato. Ma è proprio così che sta per nascere questo governo.
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