Ecco perché Santa Croce diffida Regione Abruzzo e alcuni comuni


Le accuse di Camillo Colella, ex concessionario delle sorgenti di acqua minerale Sant'Antonio Sponga di Canistro


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
03/05/2018 alle ore 17:22



La società di acque minerali Santa Croce diffida il Comune di Canistro, la Regione Abruzzo, Cam e Ato marsicano. Il motivo? Procedure illegittime per i blocchi ai lavori dell'acquedotto.

Secondo Camillo Colella, ex concessionario delle sorgenti di acqua minerale Sant’Antonio Sponga di Canistro, gli interessi della Santa Croce sarebbero stati lesi.

E osserva: “Siamo alle solite – spiega  – il Comune di Canistro con in testa il sindaco Di Paolo pensa che la cosa pubblica sia cosa loro e decidono di fare, senza procedure e senza rispettare la legge, un acquedotto che rischia di invadere e danneggiare la mia concessione. Tutto questo ancora una volta ledendo gli interessi della Santa Croce, da anni al centro di vessazioni da parte dello stesso Comune e della Regione Abruzzo”

E annuncia che la battaglia non cesserà: “Sono certo che le Autorità interverranno nei confronti del Comune di Canistro perché non è concepibile che si realizzi una condotta per usare dell'acqua minerale senza una concessione ed in assenza dei pareri igienici e sanitari: la Regione Abruzzo ed il Comune di Canistro fanno finta di non capire che la Santa Croce è realmente disposta a riaprire i battenti garantendo occupazione e benessere al territorio”.

La Santa Croce ha ricominciato nel Febbraio scorso ad imbottigliare nello stabilimento di proprietà a Canistro, attivando la captazione di acqua minerale nella più piccola sorgente "Fiuggino”, tornata nella disponibilità della società dopo il contenzioso vinto al Tribunale amministrativo regionale contro la Regione Abruzzo che ne aveva revocato anche in questo caso la concessione.

La Società di Colella ha diffidato il Comune di Canistro (L’Aquila) ad interrompere immediatamente i lavori di realizzazione di un piccolo acquedotto all’interno del perimetro della sua concessione mineraria “Fiuggino”, in località Cotardo, ritenendo illegittimo l’intervento oltre al fatto che si corre “il rischio, concreto, di interferire e danneggiare le opere di pertinenza della stessa concessione mineraria con grave pregiudizio per la società e per la Regione Abruzzo”.

Con un’istanza di accesso agli atti inviata poi al Comune e segnalata alla Corte dei Conti, ha chiesto di avere copia di ogni comunicazione, provvedimento e documento inerente l’affidamento dei lavori ed il contratto d’appalto stipulato con l’impresa affidataria, considerando che non vi è traccia della commessa sull’Albo pretorio on line del Comune. Sono stati diffidati anche il Consorzio acquedottistico marsicano (Cam) e l’Ato 2 Marsicano, al fine “di interdire la realizzazione di qualsivoglia opera acquedottistica”, e l’Inail, per “accertare il rispetto della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Le attuali diffide riguardano inoltre la risorsa idrica che dovrebbe transitare dalla condotta e coinvolgono ancora una volta la Regione, chiamata “a definire le caratteristiche dell’acqua proveniente dalla Fonte Cipollone”, il Genio Civile e la Asl Avezzano-L’Aquila-Sulmona, “ciascuna per la sua competenza ad impedire eventualmente l’utilizzo di quell’acqua da parte del Comune di Canistro, in assenza dei pareri igienici e sanitari”.

 

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