Torna a tremare la terra nel centro Italia: ieri scossa di terremoto da 4.2 magnitudo in Molise, ma avvertita anche nel pescarese. Secondo l'Invg l'epicentro è stato localizzato ad Acquaviva Collecroce, in provincia di Campobasso. Al momento non si segnalano danni ma tanta paura tra i residenti che si sono riversati in strada.
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Lo scorso 10 aprile una scossa di magnitudo 4.6 aveva colpito il Maceratese con danni e scuole chiuse a Pieve Torina. Fermi tutti i treni sulla linea Civitanova-Macerata. Crollato anche il campanile della Chiesa del '600 Santa Maria di Varano.
Il sisma era stato registrato alle 5.11 con epicentro a 2 km da Muccia ma molte altre sono state le scosse di assestamento avvertite nelle province di Macerata, Ancona, Pesaro, in Umbria, in parte della Toscana, nel Lazio e, in modo lieve, a Roma.
Una scossa anche nell'Aquilano da 3,3 avvertita nei comuni di Ocre, Fossa e Rocca di Cambio, Sant'Eusanio Forconese, Villa Sant'Angelo, Lucoli e Rocca di Mezzo, L'Aquila, San Demetrio ne' Vestini e Poggio Picenze.
Lo scorso 31 marzo a tremare era stata l'Aquila con una scossa da 3.9. Epicentro a 7 km ad est della città ed ipocentro a 20 km di profondità: nessun danno registrato. Il sisma era stato percepito nettamente dalla popolazione.
Lo scorso 5 febbraio Amatrice era stata interessata da una scossa di magnitudo 3,4 la terza in quindici giorni, la quarta in un mese. Era stata riscontrata a 3 chilometri a nordest da Amatrice ad una profondità di 11 chilometri. A darne conto la Sala Sismica dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma: avvertita nei comuni di Appignano del Tronto, Ascoli Piceno, Castel di Lama, Roccafluvione, Isola del Gran Sasso d’Italia, Teramo.
Lo scorso 11 gennaio una scossa di magnitudo 3.6 era stata avvertita ad Accumuli, Campotosto e Arquata del Tronto alle 4:48. Secondo i rilevamenti l'Ingv l'ipocentro fu a 10 km di profondità con l'epicentro 2 km a nordest di Amatrice, a 8 km da Accumoli, a 11 da Campotosto (L'Aquila) e a 15 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno).
Un'altra notte sismica nel centro Italia lo scorso 28 dicembre, quando a tremare erano state Amatrice ed Arquata del Tronto. Ben dieci scosse registrate dopo la mezzanotte, con quella maggiore di magnitudo 2.7 con epicentro a 9 km da Amatrice (Rieti) e due di 2.6 a 7 km da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno).
Due settimane prima ce n'era stata un'altra (doppia) ad Amatrice, e immediatamente dopo una in Adriatico, a 100 km da Pescara e a 90 da San Severo (nel foggiano). Per l'Abruzzo era stata l'ottava in meno di 90 giorni.
Lo scorso 4 dicembre una doppia scossa sismica ad Amatrice, la settima in 70 giorni. Poco dopo mezzanotte una scossa da 4.2 magnitudo venne avvertita in tutto l'Abruzzo e anche nel Lazio (e a Roma nord). 24 ore prima invece una scossa di 2.5 era stata avvertita all'Aquila.
Secondo i sismologi dell'Ingv si trattò del cosiddetto aftershock, seguito all'attività in calo delle ultime settimane. Ma la sequenza attiva aveva causato la ripresa.
Lo scorso 23 ottobre una lieve scossa da 2.2 di magnitudo era stata avvertita ad Avezzano, a 12 km di profondità (nessun danno a cose o a persone). Il 23 settembre a L'Aquila era stata registrata una scossa di magnitudo 2.9 della scala Richter, con epicentro a Capitignano a 12 chilometri di profondità (nella stessa giornata un sisma di magnitudo 2.8 si era verificiato ad Aidone, in provincia di Enna a 35 chilometri di profondità).
La sera prima alle 20:51, eccone un'altra lieve da 2.0 a Montereale, in provincia dell’Aquila ed ipocentro a 13 chilometri di profondità.
Lo scorso 10 settembre una scossa di magnitudo 3.9 era stata avvertita nel centro Italia e registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a Scurcola Marsicana, in provincia de L'Aquila, a una profondità di 8 chilometri.
La scossa era stata avvertita nei comuni a cavallo tra Abruzzo e Lazio, come nella zona dei castelli romani ed alla periferia della Capitale.
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