A24-A25, Cassese: canoni ad Anas? Abnormità, manovrina a rischio di illegittimità costituzionale


Ecco il parere del presidente emerito della Consulta reso alla concessionaria Strada dei Parchi


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
18/06/2017 alle ore 20:24



Un abnormità. Così il presidente emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese definisce la restituzione dei canoni di concessione ad Anas anziché al Ministero delle Infrastrutture prevista dalla manovrina approvata alla Camera. Il suo giudizio è contenuto in un parere vergato su richiesta di Strada dei Parchi e ora posto all’attenzione del Senato: della commissione Bilancio, ma anche della commissione Affari Costituzionali.

La speranza di Strada dei Parchi, concessionaria della A24 e A25 è che la norma possa essere rivista a Palazzo Madama. E per questo ha scritto, allegando il parere di Cassese, alle commissioni competenti, ma anche, nello specifico, ai sette senatori eletti in Abruzzo a prescindere dal colore politico: da Stefania Pezzopane del Pd ad Antonio Razzi e Paola Pelino di Forza Italia. Passando per Federica Chiavaroli (Ap) a Gaetano Quagliariello (Idea) fino ai deu eletti del Movimento 5 Stelle, Enza Blundo e Gianlica Castaldi.

Nel suo parere Cassese evidenzia come l’Anas abbia da anni perso il ruolo di concedente autostradale a favore del Mit. E che oggi, superata la fase di ente statale e assunta la forma della società per azioni, è al pari di Strada dei Parchi una concessionaria autostradale. La restituzione dei canoni ad Anas dunque per Cassese “è in contrasto con la natura concessoria” e determinerebbe “una abnorme confusione dei ruoli”. E il Mit si troverebbe nella stessa posizione di un “proprietario che rinunciasse a percepire il canone di locazione da parte del conduttore di una appartamento di sua proprietà a favore di un altro conduttore”.

Questo quanto al principio generale. Poi ci sono i dettagli che in questo caso valgono centinaia di milioni di euro. E cioè le famose rate della concessione che devono essere rimborsate. Per Anas, come noto, le 28 rate in questione sono maturate in suo favore già all’atto dell’aggiudicazione e cioè all'epoca in cui era concedente autostradale. Cassese sottolinea invece che non può che trattarsi di un corrispettivo da versarsi annualmente, ovviamente all’attuale concedente ossia il ministero. Ma c’è di più.

L’ex presidente della Consulta sottolinea come sia in essere sul braccio di ferro tra Anas e Strada dei Parchi un contenzioso giudiziario. Che per ora ha visto spuntarla Strada dei Parchi. “Se il legislatore intervenisse in un una controversia in corso – specifica citando la Convenzione europea dei diritti dell’uomo – modificando la situazione di diritto e dando ragione ad una delle due parti” verrebbe frustrato il diritto al giudice determinando una indebita interferenza.

Insomma per Cassese Anas ora è divenuta soggetto estraneo al rapporto concessorio che lega esclusivamente Mit e Sdp. E il Parlamento non può “opporsi ad una decisione raggiunta, sulla base di precedente legge, da un organo giudiziario”. Per questi motivi il Senato, dovrebbe eliminare le modifiche introdotte alla Camera. Perché se invece venisse definitivamente approvata in questa versione la legge “oltre ad essere viziata da plurime contraddizioni, sarebbe passibile di dichiarazione di illegittimità costituzionale sia per palese irragionevolezza, sia per violazione dell’articolo 24 Cost e dell’articolo 6 della Cedu”