La Regione non paga i nidi



di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
17/06/2017 alle ore 06:29



Aspetta e spera. Aspetta da quattro mesi il Comune di Corropoli, ma anche tanti altri Comuni, che la Regione Abruzzo batta un colpo. Che risponda alle sue mail, magari soltanto per dire ricevuto, abbiate pazienza. Niente di niente.
Ammesso ai benefici del piano per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia, il sindaco Umberto D’Annuntiis dà inizio fiducioso alle attività. Non sospetta minimamente che i soldi non si sarebbero mai visti.

“Il bando prevedeva la concessione dell’anticipo entro i 30 giorni successivi all’avvio delle attività stesse – spiega il primo cittadino in una mail inviata all’assessore  Marinella Sclocco – Come può constatare sono trascorsi circa 100 giorni e tale anticipo non viene ancora erogato”.

Come mai? Il sindaco non lo sa perchè l’assessore non risponde.

“Mi riferiscono di problemi in merito a reiscrizioni in bilancio. Le chiedo, cortesemente – aggiunge rivolgendosi sempre alla Sclocco – di attivarsi al fine di evitare che tali ritardi possano procurare disservizi per gli utenti e difficoltà per l’ente”.

La mail del 10 aprile viene inoltrata di nuovo l’11 maggio, a distanza di un mese: nessuna risposta.

“E’ mancanza di garbo istituzionale – commenta il sindaco – da parte di un assessore che non risponde alle mie istanze e quindi alle istanze di un territorio”.

L’avviso pubblico, che parlava di rilancio del piano per lo sviluppo dei servizi educativi per la prima infanzia, aveva la finalità di dare impulso al sistema territoriali dei servizi, e quindi a nidi e micronidi, centri gioco, servizi domiciliari. All’Abruzzo vengono assegnati 4.586.500 euro, di cui più di tre milioni solo per l’avvio di nuovi servizi o per l’ampliamento di quelli esistenti. Il bando è destinato ai Comuni e ogni progetto avrebbe avuto una dotazione nel triennio di 220 mila euro.

Ma finora Corropoli non ha visto un solo euro, nonostante sia stato ammesso ai benefici. E nonostante il bando stabilisca che “una quota in acconto pari al 55% del contributo assegnato è liquidata entro 30 giorni dalla comunicazione della data di avvio delle attività da parte dei Comuni beneficiari”, il Comune è rimasto a becco asciutto.
Il resto, cioè una quota pari al 35% del contributo, per il secondo anno del triennio educativo, sarebbe stata erogata entro 30 giorni dalla trasmissione dei dati.
Il saldo alla fine, dopo che i Comuni avranno presentato i rendiconti.
ps: ma con l’aria che tira, non c’è da fare gli ottimisti.

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