Nuovi guai per il social blu. A due settimane dall'esplosione dello scandalo Cambridge Analytica, Mark Zuckerberg e lo chief technology officer di Facebook Mike Schroepfer, tornano sull'accaduto con una serie di dichiarazioni e una stima di utenti coinvolti ben più elevata rispetto a quella diffusa lo scorso mese. "In totale-scrivono-crediamo che le informazioni di 87 milioni di persone, prevalentemente in Usa, possano essere state impropriamente condivise con Cambridge Analytica".
87 milioni di profili (fra questi anche 214 mila italiani), i cui dati sono stati trafugati dalla società britannica per ottimizzare il risultato delle elezioni presidenziali americane e la campagna pro Brexit.
"La vita è imparare dai propri errori. Nessuno aveva mai costruito una realtà come Facebook, non siamo perfetti, ma è un servizio usato da molti in maniera positiva"- ammette il fondatore del social media, annunciando regole più stringenti per la privacy in attesa di testimoniare di fronte alla Commissione dell'Energia e del Commercio della Camera degli Stati Uniti.