Comincia dall’Abruzzo, Francesco Storace. E non solo perché il suo cuore sta qui, nel piccolo cimitero di Sulmona dove sono seppelliti i genitori, mamma di Cassino e papà della città di Ovidio. Ma soprattutto perché il neonato movimento nazionale “per la Sovranità” punta molto, moltissimo, sul Mezzogiorno.
“A costo – spiega – di perdere consensi al Nord”.
Francesco Storace
E non gliene importa molto, all’ex ministro della Sanità ed ex presidente della Regione Lazio, giornalista (è direttore de “Il Giornale d’Italia”) e battutista brillante, di perdere qualche consenso al Nord, visto che il suo, con l’Abruzzo, è un legame forte e di vecchissima data.
“Intanto perché se instauri un rapporto con gli abruzzesi, se ci stringi un’amicizia, ti restano leali. Chiaro, ci sono sempre le eccezioni ma la cultura del tradimento non abita certo lì”.
Lunedì sarà a Pescara insieme a Gianni Alemanno, nella sala Figlia di Jorio della Provincia, per presentare il suo movimento.
E tanto è importante, il rilancio del Mezzogiorno che tra le tesi fondative del suo nuovo partito, nei primissimi punti c’è la re-istituzione della Banca del Mezzogiorno e la fiscalità agevolata per il Sud, e poi l’introduzione di un nuovo piano economico nazionale sullo stile del New Deal roosveltiano: quindi opere pubbliche per ricarburare l’economia nazionale. E poi presidenzialismo e guerra non tanto all’Europa, ma a questa Ue: quindi cambio di passo in politica estera che significa più Europa, più America e via sanzioni alla Russia.
Il movimento per la sovranità nasce dalla fusione della Destra e di Azione nazionale di Gianni Alemanno e farà appello a tutti gli spezzoni della destra italiana. Che in 20 anni ha perso 5 milioni di voti.
“Noi ci rivolgiamo a tutte queste persone: alla Lega, a Fratelli d’Italia, ai Conservatori e riformisti di Fitto. Non vogliamo essere l’ennesimo cartello elettorale”.
E si rivolgeranno anche a Forza Italia, se chiarirà la propria alternativa alla sinistra. Per questo motivo è sicuro, Storace, che anche nel Consiglio regionale abruzzese riuscirà a trovare adesioni. Magari tra gli scontenti della piega che ha preso Forza Italia.
Alemanno e Storace
“Questa Regione sconta l’assenza di una rappresentanza a Roma”, e su questo farà leva il suo movimento, spiega Storace.
“L’Abruzzo è il grande dimenticato, dopo il governo Berlusconi i cui risultati per il terremoto dell’Aquila sono sotto gli occhi di tutti, la regione è rimasta completamente isolata. La classe politica regionale abruzzese lavora per sé e per la propria ambizione politica e purtroppo sconta una gravissima incapacità decisionale”.
Ecco, il messaggio è chiaro. Ma la campagna per il Sud la state preparando in vista delle prossime elezioni?
“Le elezioni vengono dopo. Noi veniamo in Abruzzo intanto per presentare il nostro progetto e le nostre idee ai cittadini. Intendiamo cercare consensi proprio tra i delusi dalla politica che non votano più da tempo”.
Il movimento sovranista quindi conta di trovare consensi nel centrodestra, che giudizio ha sul centrodestra abruzzese?
“Mi piacerebbe la domanda di riserva”.