Che cosa cambierà alla Regione dopo il "balletto" dei 100 giorni di D'Alfonso


Febbo: "Il governatore vuole solo complicare il compito del prossimo governo"



Complicare il compito del prossimo governo. Così, con queste poche parole, il Consigliere regionale di FI Mauro Febbo ha sintetizzato il lavoro del Governatore della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso. E’ sempre meno stabile la posizione del quasi onorevole dem: dopo il clamoroso risultato del 4 marzo in cui la Regione Abruzzo ha voltato la prua della nave in direzione cinquestelle, e senza maggioranza in Consiglio comunale, ora anche la coalizione di centrodestra ha trovato nuova linfa.  

Da Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri hanno sottolineato che il trend si è invertito e non sarà più un governo del PD il futuro della regione. I forzisti parlano con le spalle coperte da un risultato che rappresenta l’unica alternativa al dominio elettorale dei cinque stelle. Attestatosi come Prima forza della coalizione, il partito di Berlusconi guarda alle nuove elezioni che dovrebbero essere il prossimo autunno. 

“Assunzioni attraverso incarichi fiduciari, un modo per bloccare il governo che verrà. Chiederemo l’intervento della Corte dei Conti” spiega a margine della conferenza stampa Mauro Febbo, consigliere regionale FI. Una strategia attraverso cui queste figure sono approvate dalla Giunta regionale, senza passare dal Consiglio in cui il Partito Democratico non dispone più dei numeri per potersi dire garantito. Anche la previsione futura, il Masterplan, sotto l’accusa dei due consiglieri di opposizione. Il Governatore, in attesa che diventi ufficiale la sua nomina di Onorevole e che quindi si dimetta a causa dell'incompatibilità del ruolo, stipula convenzioni per programmi di investimento di un Masterplan ancora  non interamente  finanziato e di cui non si sa se riceverà l’avallo del prossimo Governo nazionale. Trampolino di lancio ideale per i due forzisti già in campagna elettorale che hanno sottolineato le priorità del prossimo Abruzzo: viabilità, infrastrutture e opere per contrastare il dissesto idrogeologico oltre ad altri interventi di vero sviluppo economico.

I prossimi mesi saranno determinanti per capire in che direzione andrà il centrodestra, considerato il Governo D’Alfonso di vita ancora breve. I Consiglieri del Partito Democratico sono rimasti ormai in pochi e costretti a giochi burocratici per portare avanti un lavoro non premiato dai cittadini. Movimento Cinque Stelle, Forza Italia e Lega hanno intercettato la volontà dell’elettorato. Fondamentale sarà la Direzione nazionale ed il ruolo che giocherà in questa partita Nazario Pagano, coordinatore regionale FI. Nei giorni successivi al 4 marzo era stato proprio Pagano a dirsi soddisfatto degli esiti delle consultazioni, negando l’ipotesi primarie e confermando l’ottimo risultato conseguito da un centrodestra unito.

Filosofia che in quella fase si era rivelata contrastante rispetto a quanto lasciava trasparire la spaccatura Salvini - Berlusconi sul nome del Presidente del Senato, risoltosi poi in favore della forzista Maria Elisabetta Alberti Casellati.

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