"Cultura ed emancipazione femminile": il saggio di Sara Follacchio alla Sala di Iorio


Giovedì 5 aprile dilaogheranno con l'autrice Lucio Scenna e Maristella Lippolis


di Redazione
Categoria: Eventi e Cultura
03/04/2018 alle ore 12:55

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Giovedì 5 aprile alle ore 17.30 si terrà presso la Sala di Iorio del Palazzo della Provincia la presentazione del volume “Cultura ed emancipazione femminile. Il Circolo delle Signorine di Torre de’ Passeri e le riflessioni dell’onorevole Domenico Tinozzi” della studiosa Sara Follacchio, novità editoriale della Ianieri. Con l’autrice dialogheranno Lucio Scenna, docente del Liceo Classico di Pescara e Maristella Lippolis, scrittrice. L’incontro verrà moderato da Antimo Amore, giornalista RAI.

Il saggio di Sara Follacchio, docente di Storia e Filosofia che da anni si occupa di storia delle donne e studi di genere, intende illustrare il contributo di Domenico Tinozzi e del Circolo delle Signorine di Torre de’ Passeri alla definizione di una diversa immagine dell’universo femminile e all’affermazione della centralità del ruolo della cultura nel “divenire della donna”, ricomponendo il vivace dibattito dei primi del Novecento intorno alla “Petizione delle donne italiane per il voto politico e amministrativo”.

Il 20 maggio 1906 il parlamentare abruzzese Domenico Tinozzi – su invito del Circolo delle Signorine di Torre de’ Passeri – teneva una conferenza sul tema “La donna nel passato e nell’avvenire”. Di lì a poco, le promotrici dell’iniziativa ne curavano la pubblicazione in volume, con il titolo “Il divenire della donna”. Il Circolo delle Signorine – costituito nel marzo 1906 – desiderava offrire alle socie "un gradito ritrovo ed un mezzo facile e dilettevole di continuare la propria istruzione ed educazione, mercé buone letture, conversazioni utili e conferenze". Nell’affidare la prima di queste a Domenico Tinozzi, medico e umanista, oltre che deputato liberale, le esponenti del Consiglio Direttivo dell’associazione rivelavano l’intenzione di segnalare – attraverso una voce autorevole, che più volte aveva avuto modo di esprimersi a riguardo in interventi parlamentari – la necessità di un’istruzione che consentisse alle fanciulle di sviluppare le proprie potenzialità ed emanciparsi da vincoli e pregiudizi. Tra il 1906 e il 1907, d’altro canto, l’eco delle reazioni che la “Petizione delle donne italiane per il voto politico e amministrativo” aveva prodotto tra deputati e senatori era giunta anche in Abruzzo, e i principi e le rivendicazioni, in essa contenuti, avevano sollevato preoccupate reazioni – le stesse che avevano avuto modo di manifestarsi all’annuncio della nascita del Circolo –, e un vivace dibattito, ricostruito attentamente dalla prof.ssa Follacchio nel suo saggio.