Il caso Skripal, Theresa May e l'aforisma di Goebbels: se dici una bugia devi dirla bene!


L'unica cosa che resiste, nei racconti che arrivano d'oltremanica (guarda caso senza immagini e interviste e senza spiegazioni mediche!), è il colpevole: Vladimir Putin


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
30/03/2018 alle ore 16:15

Tag correlati: #capoverso#londra#mosca#skripal

"Ripetete una bugia all'infinito e diventerà una verità!" disse Goebbels. Tuttavia, per ottenere lo scopo, la bugia deve poggiare su solide basi. Sempre. Non deve mai oscillare, traballare come, invece, sta accadendo nel caso dell'avvelenamento (presunto) di Sergej Skripal e di sua figlia a Londra. 

Li è proprio un continuo cambio di scenario che sta facendo vacillare -agli occhi di chi vuol vedere, ovviamente- ogni certezza su luogo, motivi e mandanti del gesto criminale. Certezza espressa e costantemente ribadita dal governo di Theresa May. 

Tante, troppe le imprecisioni diramate dagli inglesi per non dar adito ad altrettante perplessità. Fateci caso: in principio fu spiegato che l'attentato sarebbe avvenuto in un ristorante dal nome italiano (Zizzi); subito dopo fu indicata la panchina scelta dai due per riposare; poi ancora, si parlò con certezza del sistema di areazione della macchina di Skripal; quindi fu incolpata la valigia della figlia giunta solo il giorno prima da Mosca; adesso l'attenzione si è concentrata sulla porta d'ingresso di casa. 

Insomma, più che un gas nervino - che ammazza chiunque e immediatamente! - un gas divino, che appare e scompare ovunque, in ogni luogo. E che non fa nemmeno vittime. Un agente chimico sperimentale, forse, non certo devastante (come in effetti il nervino è!), se è vero come è vero che degli oltre 130 individui che secondo le cronache sarebbero stati portati in ospedale per controlli nulla di negativo si è mai più saputo, che il poliziotto inglese che sarebbe stato contaminato per il soccorso prestato ai due è già stato dimesso e che la figlia di Skripal, Yulia, si sta riprendendo molto velocemente. 

L'unica cosa che resiste, nei racconti che arrivano d'oltremanica (guarda caso senza immagini e interviste e senza spiegazioni mediche!), è il colpevole: Vladimir Putin. Colpevole e meritevole di ritorsione diplomatica per gli inglesi e per gli americani, colpevole (ma un po' meno) per i francesi, colpevole (ancora di meno) per i tedeschi e giù giù fino all'Italia che, nell'incerto clima post-elettorale e nell'imminenza della Santa Pasqua, non poteva non reagire alla Ponzio Pilato rispedendo a casa due bodyguard dell'ambasciata di Mosca a Roma. Comunque, ormai è solo questione di tempo.

Nessuno, neppure l'orribile e cattivissimo presidente russo, potrà resistere ancora a lungo nella veste di accusato senza uno straccio di prova e senza nemmeno una ricostruzione credibile dell'accaduto. Perchè, una bugia bisogna dirla bene. Altrimenti, anche l'aforisma di Goebbels va a farsi benedire.

    

twitter@ImpaginatoTw