Eurostat non fa sconti né regali: l'Abruzzo è pecora nera


Il dato è inquadrato in una statistica che prende in esame le condizioni in cui versa l'occupazione in tutte le regioni europee


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
23/03/2018 alle ore 15:43

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E adesso c’è anche Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, a dirlo con nettezza: l’Abruzzo è fanalino di coda nell’occupazione. Rispetto a un aumento in Italia dell’1,3% e di un incremento nel Sud del 2,3%, l’Abruzzo si attesta all’ultimo posto, con lo 0,5 per cento. I dati presi in esame da Eurostat si riferiscono sia alla popolazione che lavora alle dipendenze di società o enti sia a quella che lavora in proprio, compresi gli stranieri.

Il dato è inquadrato in una statistica che prende in esame le condizioni in cui versa l’occupazione in tutte le regioni europee, che hanno visto aumentare il tasso di occupazione nel 2016: il dato riguarda 231 regioni, mentre in altre 32 il numero degli occupati è diminuito e in altre 12 è stabile. In media, il lavoro in Europa è aumentato dell’1,2 per cento nel corso del 2016.

In Abruzzo, secondo Eurostat, le persone occupate erano 521.000 nel 2016, con un aumento di circa 3.000 unità rispetto al 2015, che in termini percentuali equivale allo 0,5. Un dato che equivale al 39 per cento di occupati sulla popolazione totale.

ps: Un Abruzzo povero, più povero di tutto il sud Italia. Povero di lavoro e di risorse. Ma ricco, profondamente ricco di bugie: quelle che ci propinano ogni giorno gli amministratori regionali quando raccontano di una regione che cresce.