Mister Facebook rompe il silenzio e interviene sullo scandalo dei dati personali raccolti dalla società Cambridge Analytica: 51 milioni di profili sottratti all’insaputa degli utenti, e poi utilizzati per costruire messaggi mirati e influenzare la campagna elettorale negli Usa, sotto la supervisione -secondo quanto rivelato dalla talpa Chris Wylie - niente meno che di Steve Bannon, l'ex stratega di Donald Trump.
"Abbiamo fatto degli errori, c'è ancora molto da fare- scrive Mark Zuckerberg sulla bacheca personale del suo social- "Abbiamo la responsabilità di proteggere le vostre informazioni". E in un'intervista alla Cnn avverte: " Sono sicuro che qualcuno stia provando a usare Facebook per interferire con le elezioni di metà mandato degli Stati Uniti".
Il mea culpa del CEO, già convocato da Gran Bretagna e Unione Europea per fare chiarezza sull'accaduto, ha fatto risalire il titolo della famosa piattaforma a Wall Street, non abbastanza tuttavia da arginare la minaccia della prima class action annunciata a San Francisco da azionisti che lamentano forti perdite dopo la bufera. E su Twitter intanto diventa virale l'hashtag #DeleteFacebook.