Che succede a Pescara? L'ospedale sfratta le uova dell'Ail


Una decisione che arriva all'improvviso, con un gesto assurdo e inqualificabile, uno schiaffo per l'Associazione contro le leucemie


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
22/03/2018 alle ore 11:00

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Sfrattate le uova dell’Ail dall’ospedale di Pescara. Una decisione che arriva all’improvviso, con un gesto assurdo e inqualificabile, uno schiaffo per l’Associazione contro le leucemie e per tutti i pazienti di Ematologia. Un’offesa per chi da anni lavora nell’associazione donando il proprio lavoro e il proprio tempo, come il presidente dell’associazione Domenico Cappuccilli, che ora sta meditando di mollare tutto, e di chiudere persino il call center dentro l’ospedale. E’ andata così.

Le campagna di solidarietà delle Uova di Pasqua dell’Ail si è conclusa domenica scorsa nelle piazze di Pescara e in altre postazioni sparse nella città e nella provincia. Come avviene ormai da oltre  17 anni, i volontari dell’associazione avrebbero dovuto proseguire la raccolta fondi davanti al call center Ail dell’ospedale Santo Spirito, che si trova al 5° piano, accanto al Dipartimento di Ematologia.

“E invece, con una decisione inspiegabile e senza alcuna motivazione fondata, il direttore amministrativo, Federico Di Nicola, che in altri anni non aveva avuto nulla da dire sull’iniziativa, ci ha sfrattati impedendoci di proseguire con la campagna  – spiega il presidente della sezione Pescara-Teramo Domenico Cappuccilli, molto amareggiato per questa imprevedibile decisione – Ho cercato di spiegargli che lo spazio in cui operiamo è destinato ad ospitare l’Ail, e in particolare il call center, un servizio che è a disposizione dei pazienti di Ematologia e di cui medici e personale paramedico riconoscono l’assoluta necessità. Non c’è stato nulla da fare, Di Nicola non ha voluto sentire ragioni. Per la nostra associazione è un danno notevole perché contavamo di proseguire la campagna in ospedale visto che il maltempo del fine settimana non ci ha consentito di raggiungere i risultati sperati. Il Dipartimento di Ematologia – prosegue -è il più sensibile alle nostre iniziative poiché  riceviamo il sostegno di molti pazienti e  familiari . Ricordo che il ricavato di questa iniziativa è destinato a finanziare la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, i linfomi e il mieloma e la casa di accoglienza di via Rigopiano. Visto che le nostre attività non sono consentite, valuteremo se sospendere anche il call center. E’ una situazione che non avrei immaginato di dover affrontare visto che l’Ail, fin dai tempi di Giuseppe Ferrigni, fondatore dell’associazioni, volontario di straordinaria umanità e grande amico dell’ematologo Giuseppe Fioritoni, ha sempre operato in ospedale.  Questa è la solidarietà del direttore amministrativo”.

La raccolta fondi attraverso le Uova di Pasqua proseguirà, fino ad esaurimento delle scorte, nella Casa Ail di via Rigopiano.