Ha sbaragliato gli avversari (fantasma) ed è stato rieletto al Cremlino nella data simbolica del 18 marzo: Vladimir Putin si avvia a grandi passi verso il quarto mandato, per guidare il Paese almeno fino al 2024.Primo bagno di folla ieri sera, a scrutini ancora parziali, in una Piazza del Maneggio festante per l'anniversario dell'annessione della Crimea. "Vi ringrazio: il successo è il nostro destino"- ha detto il premier ai suoi elettori.
113 milioni i cittadini chiamati alle urne, 97mila i seggi distribuiti su 11 fusi orari: Putin ottiene il miglior risultato della sua storia politica, raccogliendo il 75,6% dei consensi.
A fare la differenza, una massiccia opera di propaganda, e la retorica di una Russia ingiustamente accusata e minacciata dai suoi nemici: "Se ci accusano di qualcosa in modo infondato, il popolo russo si unisce al centro della forza e il centro della forza oggi è senz'altro Putin"- ha dichiarato Andrei Kondrashov, portavoce della campagna elettorale. Il riferimento è all'effetto boomerang prodotto dal caso Sergei Skripal, l'ex 007 avvelenato con gas nervino in Gran Bretagna.
Intanto però c'è già chi minaccia brogli e pressioni. Grudinin, l'imprenditore comunista primo tra gli sconfitti, ha definito le elezioni 2018 come "le più sporche nel territorio dell'ex Unione Sovietica".