Sono state prorogate sino al marzo 2020 ma devono pagarsi da sole i costi di gestione. Si tratta delle 11 comunità montane abruzzesi a cui la Regione assicura solo i costi per il poco personale ormai rimasto.
“Un paradosso che lede la dignità delle persone e sta creando seri problemi alla possibilità di fare fronte alle spese vive come Imposte e tasse, corrente, acqua, telefoni e riscaldamento”, afferma il commissario della Comunità Montana Montagna di L’Aquila, con sede a Barisciano, Paolo Federico.
“A nome di tanti colleghi sindaci e commissari delle ex Comunità Montane crediamo che una gestione politica coerente avrebbe dovuto già provvedere, insieme alla proroga, anche la possibilità di pagare le spese di gestione, altrimenti non si capisce come questi enti montani, già in sofferenza di liquidità, debbano fare. Inoltre, a distanza di anni e con un quadro meglio delineato è giunto il momento anche di rivedere le posizioni di alcune ex Comunità Montane che in determinati casi, gestiscono servizi strategici e importanti come quelli sociali sopperendo alle difficoltà di zone caratterizzate da tanti piccoli Comuni posti a grandi distanze tra loro”.
Il riferimento è appunto anche alla Comunità Montana di Barisciano che come altre è sede degli Ambiti Distrettuali Sociali e quindi gestori di servizi quali segretariato sociale, servizio sociale professionale, sportelli per le domande per il reddito d’inclusione attivo, assistenza agli anziani, ai disabili e tanti altri. “Motivi”, conclude Federico, “che devono spingerci ad un'attenta riflessione sul futuro di questi enti”.
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