Terzo e importante appuntamento, domenica 18 marzo alle 18 all'auditorium Petruzzi di Pescara, col festival teatrale "La cultura dei legami", ideato e diretto da Edoardo Oliva del Teatro Immediato, in collaborazione con il Museo delle Genti d'Abruzzo e il Comune di Pescara. Di scena l'applauditissimo "Esilio", della Piccola Compagnia Dammacco, con Serena Balivo e Mariano Dammacco, che lo ha scritto, curandone anche la regia.
Al termine della rappresentazionesi terrà un incontro con gli artisti a cura di Paolo Verlengia.
La pièce è dedicata a Paolo Ambrosino, anima del Teatro Dioniso, scomparso nel 2014.
Esilio racconta la storia di un uomo come tanti al giorno d'oggi, un uomo che ha perso il suo lavoro. Quest'uomo, interpretato da Serena Balivo en travesti, insieme al lavoro, gradualmente perde il suo ruolo nella società fino a smarrire l'identità. Fino a sentirsi abbandonato e solo seppure all'interno della sua città. Fino a sentirsi finalmente costretto a chiedersi come e perché sia finito in questa situazione. E così gli spettatori possono partecipare al suo goffo e grottesco tentativo di venire a capo della situazione dialogando con se stesso, con la sua coscienza forse, con la sua anima, o magari con le sue ossessioni.
Lo spettacolo, con drammaturgia originale e centrata sul lavoro d'attore, cerca di offrire a ogni spettatore una riflessione sul nostro presente. I linguaggi scelti sono quelli del surrealismo e dell'umorismo, perché possa offrire a tutti visioni della vita di tutti noi in una forma trasfigurata che ne evidenzi le contraddizioni e suggerisca qualche interrogativo su questo nostro modo di vivere.
"Esilio" è il secondo passo della "Trilogia della Fine del Mondo" ideata nel 2010 da Mariano Dammacco, in corso di realizzazione a opera della Piccola Compagnia Dammacco. Il primo passo è stato "L'inferno e la fanciulla", l'ultimo atto è in programma per il 2018 con la realizzazione di uno spettacolo intitolato "La buona educazione".
L'Arboreto Edizioni ha pubblicato il libro "Esilio" di Dammacco, che comprende la drammaturgia integrale dello spettacolo, le illustrazioni originali di Stella Monesi e un apparato critico in forma di conversazione tra Mariano Dammacco, Serena Balivo e Gerardo Guccini, docente di Drammaturgia all'Università di Bologna.
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