La crisi impietosa colpisce ancora. La catena di distribuzione di giocattoli Toys ha annunciato la chiusura dei suoi negozi negli Stati Uniti, e la liquidazione di molti altri punti vendita nel mondo. A comunicarlo è stato il CEO David Brandon, in vista della prima udienza per la richiesta di fallimento.
La famosa compagnia, fondata nel 1948 a Washington, da un piccolo negozio di balocchi, è in bancarotta dallo scorso settembre, "schiacciata" dalla concorrenza dei big online e dai debiti, che ammonterebbero a svariati miliardi di dollari. Il mancato tentativo di snellire la società, complici le deboli vendite durante il periodo natalizio, ha convinto i vertici a cessare le operazioni: i 33 mila dipendenti del gruppo statunitense conserveranno l'impiego per altri 60 giorni. Per il prossimo futuro solo incertezze.