Le stelle su Pescara e i segnali (di fumo politico) lanciati dal territorio


E'la città che, da sempre, ha anticipato il vento poi spirato in Regione. Anche stavolta sarà così dopo i dati delle politiche?


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
05/03/2018 alle ore 12:29

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A Pescara ha vinto Andrea Colletti (del M5s), sfondando il 41% e ha perso il Pd che crolla al 13%. Significa che, al netto di scarti e riposizionamenti (che - c'è da giurarci - da domani inizieranno), c'è un elemento che torna come una costante territoriale.

E'la città che, da sempre, ha anticipato il vento poi spirato in Regione. Anche stavolta sarà così dopo i dati delle politiche?

Al secondo posto Guerino Testa staccato di circa 11.500 voti (34,1%). Al terzo posto la candidata del centrosinistra Allegrino con il 17,1%, mentre Leu non arriva al 3%.

Il M5S ha vissuto l'exploit noto a tutti con una premessa che parte da lontano. In occasione delle amministrative del 2014, a Pescara il M5S raccolse più di 10mila voti corrispondenti al 15,14%. Fu quella la prima pietra che portò anche in Regione i numeri ottenuti da Sara Marcozzi, 148mila voti per il 21,4%.

Oggi, quattro anni dopo, i tre quarti dei voti abruzzesi sono andati a M5S e al centrodestra a trazione salviniana, altra primizia. Una città, Pescara, assolutamente peculiare.

Interpreta e anticipa gli umori di un territorio intero; incarna l'icona di eterna incompiuta perché al centro di opere rimaste a metà (come turismo e infrastrutture); ha una posizione geografica invidiabile, perché passaggio di snodo sulla dorsale adriatica e a un tiro di schioppo dal versante tirrenico; capace di inglobare mare e monti guardando a zone che chiedono attenzione e meno isolamento.

Tutte istanze disattese dal centrosinistra, che ha perso malamente. E adesso che succede alla Regione?

 

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