È Dino Abbrescia che nobilita questo "Puoi baciare lo sposo", film di Alessandro Genovesi


Nel cast anche Diego Abatantuono, Monica Guerritore, Antonio Catania. Al cinema dal 1 marzo


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
27/02/2018 alle ore 17:06

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Poteva mancare un film sui matrimoni omosessuali in Italia? Certo che no. E perciò, per tutti coloro che attendevano con trepidazione e ansia l'evento, eccolo servito "Puoi baciare lo sposo" di Alessandro Genovesi, distribuito da Medusa dal 1 marzo nei cinema: il film che potrebbe fare al caso vostro.

Un riadattamento, all'italiana, di "My Big Italian Gay Wedding" musical di successo a Broadway. Genovesi dirige un cast di tutto rispetto con Diego Abatantuono, Monica Guerritore, Antonio Catania: bravi anche quando si trovano irregimentati nel politically correct d'ordinanza.

Ma, e c'è per fortuna un ma, ecco la recitazione che non t'aspetti. È il tocco lieve, ma geniale di Dino Abbrescia nei panni di un personaggio comico alle prese con un dramma interiore. Un vero gioiello. Una interpretazione superlativa. Del resto, che fosse un attore di valore, Abbrescia, lo si era già intuito. Almeno sin da quando é stato l'unico ad essere ricordato per aver recitato in un film di Checco Zalone: fatto praticamente impossibile e che però realmente accadde in  "Cado dalle nubi" dove lui interpretò il cugino omosessuale di Checco: una perla di umorismo incastonato nella narrazione indolente e caustica proposta da Luca Medici. 

Genovesi il ruolo sembra averglielo cucito addosso, ma lui, Abbrescia l'ha impreziosito con una prova superlativa, entrando con leggerezza ed ironia nei panni di un tale, sposato, cui piace tantissimo vestirsi da donna. Fino a quando, scoperto in flagrante dalla moglie, viene cacciato da casa e si ritrova da solo. Delicatezza e sensibilità nella recitazione che allo spettatore non possono non far tornare alla mente l'inarrivabile coppia Ugo Tognazzi Michel Serrault de "Il Vizietto". 

Dino Abbrescia, all'anagrafe Bernardo, si conferma così attore di talento. Riservato e schivo (pur di stare col figlio Nico di 9 anni sarebbe disposto a saltare il più importante dei provini), é stato anche uno dei protagonisti di Squadra Antimafia ed ha alle spalle impegnative gavette al Teatro dell'Elfo di Milano e nella compagnia dei Teatri Uniti di Napoli (Con Servillo e Martone). Già all'esordio fu un trionfo con "LaCapaGira" di Alessandro Piva, nel quale  Abbrescia regalò al pubblico il personaggio meraviglioso di Minuicchio. Il film vinse tutto quello che era possibile vincere in Italia: David, Nastri d'argento, Ciak d'oro. Poi venne "Io non ho paura"di G. Salvatores dove lo si notò nel ruolo di Pino Amitrano. 

Ora, é la volta di questo "Puoi baciare lo sposo" dove Dino Abbrescia sfodera una ennesima, magistrale prova. La sua tesi di laurea.

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