Caso Megalò 2, Febbo e Sospiri: "scaduto il permesso a costruire". E ora che succede?


Per completare il mega store occorre riavviare le procedure, ma la situazione è complessa anche per le reazioni dei piccoli commercianti


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
23/02/2018 alle ore 10:27

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Caso Megalò 2, Febbo e Sospiri: "scaduto il permesso a costruire". E ora che succede? Per completare il mega store occorre riavviare le procedure, ma la situazione è complessa anche per le reazioni dei piccoli commercianti.

"In merito alla questione Megalò 2 e al via libera del Genio Civile alla realizzazione della nuova megastruttura – affermano i consiglieri regionali - ci preme evidenziare alcuni passaggi, avendo noi, per primi e più degli altri, ostacolato in tutte le sedi, presentando numerose osservazioni, la proroga dell'autorizzazione a costruire richiesta al fine di realizzare il cosiddetto Megalò 2. La messa in sicurezza, con gli opportuni interventi precedentemente prescritti al fine di contenere il rischio alluvionale ed idrico dell'area interessata, erano e sono obblighi fino a poco tempo fa inevasi da parte della proprietà. Detti interventi – proseguono Febbo e Sospiri - erano "conditio sine qua non" per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie al completamento di tutte le strutture del centro commerciale. Altresì, il Comitato VIA che ha negato la proroga proprio per i nuovi insediamenti, in considerazione del fatto che le opere di messa in sicurezza non erano neanche partite, si è espresso con parere negativo anche alla richiesta di una variante rispetto alla dimensione e alla tipologia dell'edificato proposto per il nuovo centro commerciale, come da noi auspicato in sede di presentazione delle osservazioni e dimostrato in sede di audizione. E' logica conseguenza che i comuni di Chieti e Cepagatti non possono che considerare le richieste di concessione edilizia per Megalò 2 assolutamente scadute".

"Ovviamente la proprietà ha chiaramente la facoltà di riavviare un nuovo iter procedurale autorizzativo presso gli enti preposti al fine di completare l'idea di questo terziario avanzato. Idea per la quale – concludono Febbo e Sospri - in linea generale, i sottoscritti si sono sempre opposti, per cultura e principio, certi anche del fatto che l'hinterland (Chieti-Pescara) con la più alta concentrazione di centri commerciali d'Italia: non è in grado di assorbire un altro intervento edificatorio; le condizioni socio-economiche dell'area metropolitana non consentono l'apertura di nuovi centri commerciali; le opere in oggetto hanno un forte impatto ambientale e naturalistico; e che vige un blocco sulla moratoria per l'apertura di nuovi grandi centri di distribuzione da noi presentato ed ottenuto in Consiglio Regionale, in sede di finanziaria, fino al 31/12/2021".

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