Melilla, lo schiaffo a Grasso




Non ne ha fatto mica mistero che ha il dente avvelenato con Grasso & c. Ma ieri l’ha fatta proprio grossa. E di prima mattina, invece di andare col popolo di Leu ad aspettare il presidente del Senato davanti al cinema Sant’Andrea, si è dato appuntamento col suo amico di sempre e suo attuale competitor elettorale (suo forse no ma sicuramente competitor del suo attuale schieramento politico, Liberi e uguali appunto) al bar per farsi un selfie.

E così nel giorno di Grasso a Pescara, Gianni Melilla, una storia politica alle spalle che parte dal vecchio Pci poi passato a Vendola poi a Sel e adesso a Leu, si fa fotografare mano nella mano (vedere per credere) con Dalfy sghignazzante e soddisfatto:

“Un caffè preparato per l’amico di mille battaglie Gianni Melilla, uomo e politico vero”, sbeffeggia su Instagram il presidente.

Comprensibile l’ incavolatura per la mancata candidatura, e lui Melilla ci sperava tanto, anche a costo di fare le scarpe a Marinella Sclocco (anche lei in corsa e tra le prime ad aderire a Mdp), ma addirittura la pernacchia gli amici di partito, questo è sembrato davvero troppo.
E nella foto anche Melilla ride, tanto che molti hanno voluto interpretare questa foto irridente come un segno dell’imminente passaggio del parlamentare spilungone nelle braccia dalfonsiane, magari in vista delle prossime regionali. Certo, il Pd non sta certo ad aspettare lui e inoltre la lista dei pretendenti e dei riceventi incarichi e candidature è lunga come una casa, ma si sa, il cuore di Dalfy è grande e c’è posto per tutti, soprattutto per quelli di parrocchie diverse ed è ancorati grande oggi in piena campagna elettorale.

Un altro indizio arriva dalla platea del cinema Sant’Andrea di Pescara che ieri mattina per Grasso si è riempita come mai, solo che di Melilla non c’era traccia. Per dire la verità anche Mario Mazzocca è stato visto solo nelle ultime file, quasi nascosto, quasi a prendere le distanza: ma lui forse voleva un palcoscenico tutto per sé, tanto che a Roseto, altra tappa del presidente del Senato, si è messo in prima fila.

Di Melilla invece notizie incerte: qualcuno dice che c’era anche lui in ultima fila, e altri no assicurano che non c’era. D’altronde se ci fosse stato si sarebbe notato.
ps 1: E poi, dopo quella foto con Dalfy, forse meglio nascondersi, che è meglio.
ps2: a proposito, e come l’avrebbe fatta la campagna elettorale, se si fosse candidato?