Il suo faccino (!) al posto di una mega fetta di pagnotta di San Gregorio. Il suo slogan al posto di un primo piano di una manicure in offerta per il mese degli innamorati. Ebbene sì, Dalfy ha sbaragliato tutta la concorrenza possibile in corsa per… il lato b di un bus di linea della Tua e ha fatto stampare il suo sorrisone senatoriale a portata di tamponamento.
Del resto tra chi non tifa per lui e vorrebbe dirgliene 4 e chi, invece, lo stima, alla fin fine chiunque è tentato di avvicinarsi un pò troppo al didietro del bus in circolazione sulle strade di Pescara. Ma non bastava il furgoncino che gira h24 ormai da due settimane col faccione ancora più grande e lo slogan cubitale?
Lo stesso che centinaia di anti-Dalfy (o semplicemente zelanti e corretti cittadini automobilisti) fotografano in perpetuo divieto di sosta sotto le scale d’ingresso di Palazzo di Città. In molti sollevano perplessità amministrativo-burocratiche chiedendosi, legittimamente in effetti, un pò di “cosette”: innanzitutto se D’Alfonso paga per quella pubblicità oppure essendo il mezzo della Tua diventa “Sua”. Secondo come mai (se paga) è l’unico ad aver pensato di stamparsi sul lato b di un bus.
Terzo da presidente di Regione è “normale” che Pd e candidato siano reclamizzati da un mezzo di trasporto pubblico regionale? Per queste risposte immagino vi scateniate voi qui a seguire, per quanto riguarda la speranza che il bon ton elettorale avesse la meglio su trovate di ogni genere …lasciamo ogni speranza oh noi che votiamo.
ps: per par condicio pubblichiamo (sopra) anche foto di candidata grillina (è peraltro una dei 13 dei finti bonifici) che a Roma si è spalmata con la stessa di modalità di Dalfy su un mezzo Atac. L’Abruzzo sta a Dalfy come Roma ai grillini, elementare no?