Non occorre andare lontano, andare a Roma o conquistare un posto di governo per risolvere i problemi essenziali dell’Abruzzo. E’ solo questione di volontà e di capacità. L’elisoccorso, per esempio: l’Abruzzo è una delle regioni in cui l’elisoccorso di notte non funziona. Quindi se ti senti male e sei lontano da un ospedale attrezzato, e hai la sfortuna che ti capita di notte, sei fottuto. Le ragioni le spiega un esperto, il dottor Franco Marinangeli direttore della Rianimazione dell’Aquila.
Sì, abbiamo un servizio di elisoccorso ancora precario. In Molise addirittura non esiste. L’Umbria divide la base con le Marche. E di notte gli elicotteri di soccorso funzionano solo in otto regioni su 20: questo è quanto emerge da un’inchiesta de Il Fatto quotidiano. C’è una totale disomogeneità anche a livello organizzativo.
“Se la Lombardia, per esempio, ha un unico sistema di gestione, che rende efficaci gli interventi-ci spiega Franco Marinangeli, direttore del reparto di rianimazione dell’ospedale dell’Aquila-, l’Abruzzo ha due centrali operative che non comunicano tra di loro. Ciò significa che se entrambe hanno impegnato il mezzo per il trasferimento dei pazienti, che in alternativa può avvenire su gomma, non ci sono elicotteri a disposizione in caso di gravi incidenti”.
Per non parlare del personale a bordo.
“Dovrebbe sempre essere garantita la presenza di un medico anestesista -rianimatore invece spesso troviamo solo infermieri o medici di altre specialità, privi di una formazione adeguata”, denuncia Marinangeli, che con il sindacato nazionale degli anestesisti a Aaroi-Emac, sta mappando il servizio.
“L’elisoccorso un servizio di emergenza indispensabile, chiediamo che venga introdotto nei Lea”.
ps1: invece no, invece l’Abruzzo è ancora a carissimo amico. E la tutela della salute una conquista lontana.
ps2: e qui Rigopiano non ha insegnato nulla.