Non sono manco mal di pancia, è insofferenza bella e buona. E pure preoccupazione, perché a questo punto della fiera loro, i leghisti della prima e della ultima ora, i salviniani doc e tutto quanto fa camicia verde in salsa nostrana, non sanno chi farà campagna elettorale in Abruzzo.
Dalla base sale una ribellione forte contro il segretario regionale Giuseppe Bellachioma e contro le candidature, ma soprattutto nei confronti di tutte le lobby di famiglie, amici, parenti e amici degli amici che, a quanto pare, hanno preso in ostaggio il partito in Abruzzo.
Ma la domanda che faranno a Salvini sarà la seguente: chi la farà la campagna elettorale in Abruzzo? Domanda retorica naturalmente: non la farà praticamente nessuno. Ed è presto spiegato.
Non la farà certo Alberto Bagnai, l’economista no-euro che giustamente ha detto: va bene la candidatura ma io sono un tecnico e all’ambaradan della campagna elettorale ci pensate voi. Non la faranno gli altri candidati, schierati senza nessuna condivisione col territorio e con i referenti abruzzesi, che non hanno esperienza né pratica e hanno scoperto la Lega da pochi giorni.
Insomma, secondo i malpancisti, le liste messe a punto dal segretario regionale Giuseppe Ercole Bellachioma che per sé si è riservato due candidature, una al Collegio Teramo-L’Aquila e l’altra a Pescara-Chieti (da qualche parte dovrà pure essere eletto), gridano vendetta da tutti i pori.
E qui scattano anche i legami familiari e amicali. Al Senato, subito dopo Bagnai, il segretario regionale che vive e risiede nelle Marche, ha candidato una donna, Caterina Longo che è la moglie del suo factotum Piero Fioretti e segretario della Lega a Teramo.
Una candidatura che ha provocato molta rabbia tra le file dei militanti: alla Longo, madre di quattro figli, si rimprovera soprattutto di non aver saputo fare la lista della lega a Roseto, città in cui vive. Eppure era stata già candidata alle passate regionali con Gianni Chiodi, peccato che riportò solo 160 voti. Per lei il posto al Senato è quasi assicurato: Bagnai sicuramente opterà per un altro collegio e la Longhi sarà promossa senatrice.
Sempre al Senato, il numero tre è Fabrizio Montepara, sindaco di Orsogna, l’unico, dicono i militanti leghisti, che potrà fare campagna elettorale, ma il suo raggio di azione è naturalmente limitato. Poca roba, quindi. Al quarto c’è Simona Spinozzi, rappresentante degli insegnanti e scelta all’ultimo minuto proprio per questo: di campagna elettorale manco a parlarne. Di lei si dice che è entrata in politica nello steggio giorno in cui è stata candidata.
Insomma le candidature non piacciono a nessuno e Bellachioma è accusato di essersi fatto solo i fatti suoi. In pratica, lui è candidato a Pescara al secondo posto (dietro una paracadutata del Nord Italia che facilmente opterà per un altro collegio, ed è qui che probabilmente riuscirà a entrare) e a Teramo-L’Aquila è capolista. Se dovesse essere eletto in entrambi i collegi, entrerebbe anche la segretaria amministrativa del partito Arianna Conicella, che sta nella Lega da pochissimo e che è stata candidata alla Camera collegio di Pescara al posto della responsabile donne “Noi con Salvini” Annarita Guarracino, nella Lega da tre anni.
Tutti dilettanti? Lo è ancora di più un’altra giovanissima e brava ragazza ma figlia di papà, Lucrezia Rasicci di 26 anni candidata per la Lega all’Uninominale dell’Aquila-Teramo: per lei, neolaureata in odontoiatria e già all’opera presso lo studio di famiglia, papà Renato (ex vice presidente e assessore della Provincia di Teramo) è riuscito a strappare il seggio più ambito della coalizione di centrodestra.
Certo Lucrezia di politica mastica poco e di Lega ancora meno: e allora Bellachioma le ha affiancato la moglie Nadia Lucadei, di professione “counseling politico” che alla cena di Alba Adriatica organizzata per presentare i candidati, ha messo a disposizione la propria professionalità e quella della figlia, incaricata di curare i profili Facebook degli aspiranti deputati e senatori. Insomma, tutto in famiglia.
Ma il bene della Lega non è proprio questo qua: intanto perché sono stati umiliati i territori, e soprattuto quello dell’Aquila in cui Salvini ha riportato il quoziente più alto grazie a una squadra di giovani amministratori, tra i quali due assessori forti al Comune.
E soprattutto è stato umiliato Luigi D’Eramo, che si è dovuto accontentare del terzo posto. E le donne, militanti abruzzesi che sono state tutte escluse dalle candidature: anche la catapultata dal Nord, Silvana Andreina Comaroli, sembra messa lì proprio per sbarrare la strada alle salviniane di casa nostra.
ps1: d’altronde Bellachioma seppur nato a Roseto, vive e lavora nelle Marche, e quindi che considerazione poteva avere dell’Abruzzo?
ps2: l’8 febbraio a Colonnella arriverà Matteo Salvini, unica tappa abruzzese: c’è da giurarci che i malpancisti, che non sono certo leghisti dell’ultim’ora o di quelli saliti sul carro in corsa del vincitore, faranno fuoco e fiamme.
twitter@ImpaginatoTw